Vero è che un dialetto emiliano, come abbiamo raccontato qui, non esiste, ma dialetti locali si. E in che stato di salute sono? A rischio di estinzione, dicono gli esperti.Come racconta a Modena Qui il professor Giancarlo Gagliardelli, linguista dell’Università di Modena: «E’ destinato progressivamente a scomparire perchè oggi il dialetto è parlato solo da una minoranza di persone di una certa età. Chi lo conosce non è consapevole di questa cultura, alcuni dei nostri studenti hanno delle lacune storiche sul piano generale.
C’è chi non conosce Stalin, figuriamoci il livello delle tradizioni locali».
Non esistono libri o manuali di apprendimento per non parlanti del dialetto. E, insiste il professore, mancano le motivazioni: «ci può essere qualche quarantenne che parla il modenese e io mi precipito a conoscerlo e in queste situazioni e s’instaura un rapporto di solidarietà, di vicinanza ma ormai sono occasioni abbastanza rare. Sarebbe molto interessante però sedersi ad un tavolo per affrontare il tema, fare anche dei libri perchè la lingua è una cosa molto seria».
In Emilia c’è poca attenzione al dialetto «è più sentito in Romagna, con la musica, con i poeti».«A s’è durmî pér an. Ora serve la svolta. La nuova programmazione sia l’occasione per rilanciare il dialetto, testimone di radici e di identità».