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Ore 19 Il punto. Fiumi sempre più bassi e presidio anche stanotte sugli argini

da | Feb 4, 2014 | Alluvione | 0 commenti

Cavo Argine militari1I livelli dei fiumi Secchia e Panaro e dei canali nella giornata di oggi sono ulteriormente calati. La vigilanza sugli argini prosegue mercoledì 5 febbraio con il presidio dei punti critici.

La Provincia fa sapere che sono partiti, con le prime operazioni preliminari di cantiere, i lavori sulle casse di espansione del Panaro per la rimozione del legname portato dalle piene di questi ultimi giorni, mentre prosegue l’intervento di ripristino di un modesto cedimento sull’argine del Secchia a Cittanova. In corso anche un intervento di rinforzo arginale nella zona di Ponte Motta a Cavezzo dove il ponte sulla strada provinciale 468 è stato riaperto. Sul Cavo Argine e Cavo Minutara tra Bastiglia e Bomporto è stata effettuata una ricognizione puntuale per valutare la situazione in vista della definizione dei prossimi interventi di messa in sicurezza degli argini danneggiati dall’alluvione.

I lavori di Aipo sull’argine del Secchia a S. Matteo continueranno, come previsto, per l’intervento di completamento in quota e sagoma dell’argine stesso tra ponte Tav e Ponte dell’Uccellino che resta chiuso.

Saranno possibili limitate interruzioni dell’operatività dei mezzi, in relazione alle condizioni dei terreni a seguito delle precipitazioni di questi giorni.

Il cantiere è tuttora presidiato 24 ore su 24 dai tecnici Aipo, insieme alle imprese coinvolte, pronte a intervenire in caso di necessità.  Nell’area del cantiere sono stati stoccati materiali e mezzi idonei ove si rendesse necessario, in ragione di previsioni di eventi di piena particolarmente intensi, integrare le opere di difesa già realizzate.

Intanto gli sfollati dalle aree allagate assistiti dalla Protezione civile sono scesi a 84, quasi tutti alloggiati in alberghi  modenesi. A questi si aggiungono i 54 anziani trasferiti da Villa Anna a causa dell’alluvione: 28 sono tuttora ospiti dell’ospedale di Baggiovara, gli altri sono alloggiati in strutture private.

Complessivamente dall’inizio dell’emergenza i Centri comunali e quelli di accoglienza, con il coordinamento del Centro unificato della Protezione civile di Marzaglia, hanno gestito l’assistenza a oltre 1.500 persone.

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