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Boom di visite e le opere salvate dalle chiese del terremoto restano ancora in mostra a Nonantola

da | Mar 11, 2014 | Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Medolla, Cavezzo | 0 commenti

FRER0018359Un numero di visitatori inaspettato, oltre 14.000 in un anno di mostra: è anche a motivo della grande risposta da parte del pubblico che il Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra di Nonantola ha deciso di prorogare la mostra “L’arte nell’epicentro. Da Guercino a Malatesta. Opere salvate nell’Emilia ferita dal terremoto” fino al 30 settembre prossimo. FRER0018416“In questo modo – si legge in una nota della Curia – il Museo darà la possibilità alle molte classi ed ai gruppi di turisti prenotati, oltre che ai singoli visitatori, di continuare ad apprezzare le splendide opere ora ospitate a Nonantola, in attesa di un loro futuro ritorno nei martoriati luoghi d’origine.

La mostra, inaugurata il 16 marzo dello scorso anno,  raccoglie una settantina di opere d’arte di grande valore recuperate dalle chiese della Bassa danneggiate dal sisma della primavera 2012: si potranno così ammirare ancora per quattro mesi circa quaranta dipinti tra cui capolavori di maestri della scuola emiliana, bolognese, ferrarese e modenese, quali Scarsellino, Giuseppe Maria Crespi, Simone Cantarini, Sigismondo Caula ed Adeodato Malatesta, accanto ad antiche sculture FRER0018305lignee e in terracotta, reliquiari, argenti e scagliole tra XV e XIX secolo. L’opera maggiormente significativa e di straordinario valore artistico è la tela del GUERCINO raffigurante la Madonna col Bambino e S. Lorenzo dipinta nel 1624, proveniente dalla chiesa del Seminario di Finale Emilia.

Le opere sono disposte attraverso un percorso che, partendo idealmente dalle porte della città di Modena, attraverso la zona nord della provincia modenese, arriva a Finale Emilia, epicentro geografico delle scosse ed artistico per le splendide opere da lì provenienti.

Una sala a parte è dedicata ad una selezione di opere del Museo Diocesano di Carpi, ospitato a Nonantola in segno di fratellanza tra Chiese sorelle, dopo che le scosse hanno reso inagibile la sua sede.

FRER0018300La visita non nasce solo da un interesse culturale, ma anche affettivo per le comunità che per diversi secoli hanno conservato e venerato queste opere di fede e d’arte. Suo scopo è lanciare uno sguardo più ampio su quanto è capitato tra Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Medolla e Cavezzo nel maggio 2012. Per questo la mostra delle opere d’arte è affiancata da una suggestiva galleria fotografica, allestita al piano terra del museo, che testimonia in modo diretto vari momenti vissuti dalla popolazione durante i giorni del terremoto e la grave distruzione causata dal sisma. In questo modo, insieme all’esposizione delle opere, si presentano al pubblico le comunità da cui le opere stesse provengono.

FRER0018712 La mostra è stata ideata e curata da Simona Roversi e Jacopo Ferrari in sinergia con l’Ufficio Diocesano Beni Culturali di Modena, l’ArcheoNonantola, la Fondazione “Ora et Labora” e il Comune di Nonantola. L’iniziativa ha visto la stretta collaborazione della Diocesi di Carpi e del Museo Diocesano di Carpi, specialmente nella persona del direttore, Alfonso Garuti; della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna e la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia e dei Vigili del Fuoco.

Un ringraziamento particolare va ai volontari del museo e del Gruppo “San Benedetto” di Nonantola, per la costante e grande disponibilità, la competenza  e l’impegno”.

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