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Trivellazioni nel Ferrarese: sulla stessa richiesta il Veneto dice no e l’Emilia dice si

da | Apr 25, 2014 | In Primo Piano, Rapporto Ichese, speciale terremoto | 0 commenti

“La giunta regionale  ha negato il permesso di ricerca idrocarburi sul territorio, richiesto da “X”. Lo rende noto l’assessore regionale alla difesa del suolo  che ha proposto il provvedimento, adottato con il concerto dell’assessore allo sviluppo economico “Y”, con il quale viene accolto integralmente il giudizio non favorevole di compatibilità ambientale al rilascio del permesso, espresso dalla Commissione regionale VIA”.

E’ dalla Regione Veneto che arriva questa comunicazione, una semplicissima nota stampa (qui il testo integrale) con cui a dicembre scorso si dà notizia ai giornalisti del no alla richiesta di trivellazioni adottate dalla società Northsun Italia S.p.A. di Roma che vuole andare alla ricerca di idrocarburi nell’area Risorta tra Ferrara e il Polesine.

Un atto importante, di trasparenza, che in Veneto si compie e in Emilia-Romagna no. Qui infatti non si usa comunicare alla stampa gli esiti di questo tipo di richieste, che pure viaggiano al ritmo di una trentina di sempre nuove.

Basta scorrere nell’archivio dei comunicati stampa della nostra regione per vederlo. alla parola “Idrocarburi” un paio di comunicati… ogni tre anni.
regione trivellazioni

E se in quanto a trasparenza c’è evidentemente da considerare quella veneta una “buona pratica”, lo stesso si può fare se si entra nel merito.
Continuiamo a leggere il comunicato della Regione Veneto che spiega perchè viene detto “no”. Ecco:

Da subito mi ero attivata – commenta l’assessore veneto – perché fossero accolte e sostenute le istanze del territorio, contrarie ad ogni ipotesi di ricerca ed estrazione di idrocarburi per l’impatto che possono avere su un’area così delicata come il Polesine. I comuni e lo stesso ente Parco Delta del Po hanno approvato uno specifico ordine del giorno contro questa eventualità. Che avessimo ragione è stato confermato da ultimo anche in sede tecnica, con un parere ampiamente motivato a tutela di questo territorio”.

Il parere della commissione – sottolinea da parte sua un altro membro di Giunta – si conclude infatti con l’affermazione che, stanti le connotazioni geologiche, idrogeologiche, idrauliche e ambientali espresse dal contesto non appaiono consone nuove azioni di ricerca mineraria da esplicarsi su ambiti già soggetti a subsidenza a seguito di precedenti estrazioni minerarie“.

Tradotto, in Veneto non diamo il permesso: abbiamo accolto le istanze del territorio.

In Emilia la Bassa le sue istanze contro le trivellazioni le ha espresse in tutti i modi possibili, basta leggere qui, qui, qui, qui, qui, qui…. ma niente.

C’è dell’altro.

Come si vede andando a guardare tutto il percorso che ha fatto la pratica della società Northsun Italia S.p.A. di Roma sul sito del Ministero si scopre che se il Veneto ha detto no a questa trivellazione, come abbiamo mostrato, l’Emilia-Romagna, invece, ha detto sì.

Guardate pure:

veneto no_emilia_si

Alla stessa identica richiesta, sulla stessa pratica il Veneto a febbraio ha detto no e l’Emilia-Romagna  dieci giorni dopo ha detto sì.

Una incongruenza che lascia perplessi: perchè agli emiliani va bene una cosa che i veneti hanno ritenuto pericolosa per “un’area così delicata”? Quali diverse valutazioni hanno fatto gli esperti consultati dalle due regioni? Che tipo di peso specifico hanno avuto, nelle riunioni di Valutazione Impatto Ambientale, le segnalazioni dei comitati?

Attendiamo, noi come tutti, risposte.

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