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Cibus, una grande vetrina per le nostre aziende che sono ripartite

da | Mag 8, 2014 | In Primo Piano, Agricoltura, Aziende coraggiose, Lavoro | 0 commenti

C’erano anche alcune realtà della Bassa a Cibus, la fiera dell’agroalimentare che si chiude oggi a Parma. Era presente anche SulPanaro.net che, con il nostro Gian Marco Gandini, ha fatto un giro attraverso gli stand di Menù, Ster e Acetum

  • di GIAN MARCO GANDINI (da Parma)

Se sei un produttore di primo piano è imprescindibile la presenza della tua azienda con uno stand a Cibus. Per questioni di immagine, ma anche per questioni commerciali, vista la massiccia presenza di addetti ai lavori, commercianti, ristoratori, giornalisti, curiosi provenienti da ogni angolo dell’Italia ma anche da svariati paesi esteri, non solo europei.

E alla nota kermesse alimentare, iniziata lunedì presso Fiere di Parma, nell’edizione 2014 è tornato a dire la sua il territorio della Bassa Modenese, con la presenza di alcune aziende menomate dal terremoto ma che si sono sapute rialzare e ripartire alla grande. Diventando ancora più forti in alcuni casi.

E’ per esempio il caso di Menù, la nota azienda che produce a Medolla e tiene gli uffici a Cavezzo, che a maggio 2012 subì milioni e milioni di danni e dovette ricostruire da capo lo stabilimento distrutto, tornata a Cibus dopo 10 anni di assenza. “Ricordiamo quanto successo con dolore ma anche con orgoglio per come ci siamo rilanciati – ci racconta Carlo Grandi, direttore marketing di Menù, tra un comizio e l’altro in uno stand in cui è davvero difficile trovare un posto libero da tanti sono gli accorsi – L’assicurazione ci ha dato il suo apporto, lo Stato ci ha garantito degli aiuti, e ora contiamo uno dei fabbricati più moderni di tutta Europa, muri e tetti nuovi, sistema antisismico all’avanguardia e un incremento da 15 a 30mila pallet”. Una rinascita dovuta anche alla fedeltà dei clienti e la decisione di restare fedeli al territorio. “Delocalizzarsi sarebbe stata follia, una grande perdita di qualità e professionalità – aggiunge Grandi – Dopo il terremoto abbiamo rimesso sul mercato 15mila bancali di merce e grazie
anche all’aiuto di aziende amiche, oltre che al nostro lavoro di informazione, dovuto anche al ripristino della rivista, siamo rimasti ‘a galla’ nel commercio, crescendo mese dopo mese. Nei primi quattro mesi del 2014 abbiamo avuto un incremento del 14%“. Come far nascere un successo da una disgrazia, in poche parole.

Ottimo lavoro anche in casa Ster, azienda che produce prodotti da forno di San Felice sul Panaro, per la prima volta a Cibus nella sua storia. “Già all’indomani della prima scossa il presidente aveva dato il via ai lavori di ristrutturazione, e, anche se quella successiva del 29 è  stata un ulteriore violento schiaffo, noi ci siamo dati da fare per rimarginare le ferite – spiega Roberta Facchini, responsabile commerciale di Ster – Siamo rimasti fedeli al territorio, perché non si lascia il posto dove si è nati e abbiamo sistemato i danni, iniziando anche a produrre nuove cose, come il banco frigo. Le nostre forze? La squadra e dei clienti fedeli”.

Massiccia, come ogni anno, la presenza dell’Aceto modenese. E non poteva mancare Acetum, ubicata proprio all’epicentro a Cavezzo e che subì circa 15 milioni di danni alle proprie strutture di produzione. “E’ stato difficile ma abbiamo superato una situazione gravissima, in cui sono state coinvolte più di 100 persone, grazie anche alla volontà di alcuni imprenditori – racconta il direttore marketing di Acetum Andrea Bombarda – Abbiamo salvato prima di tutto i prodotti dagli scaffali rotti e piegati, poi siamo intervenuti sulle strutture e presto siamo ripartiti con l’imbottigliamento, grazie inizialmente ad aiuti esterni. Abbiamo spostato i magazzini di qualche chilometro, a Castelnuovo Rangone e Modena, ma non potevamo cambiare la sede di produzione. Così abbiamo  mantenuto la fiducia dei nostri clienti e siamo rimasti in prima fila”.

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