Ai sensi della legge n. 47 del 1948 (art. 8), Legge sulla stampa e della legge n. 69 del 1963 (art. 2), istitutiva dell’Ordine dei giornalisti, riceviamo e pubblichiamo questa richiesta di rettifica sull’articolo “I Cinque Stelle e la società che non regolarizza un rapporto di lavoro: ne candidano il legale rappresentante”
Mirandola, 16/05/2014
“La società View srl, condannata al pagamento dei contributi pensionistici di un presunto collaboratore, non è una sociaetà florida che decide di non pagare, è una società in difficoltà, come purtoppo tantissimi in Italia e nel nostro sfortunato territorio; nel periodo post-terremoto infatti, la società entra in liquidazione e si trova in difficoltà a far fronte ai debiti sociali. In Sig G.T. (che per correttezza non nominiamo) ha terminato la propria collaborazione prima ancora della pubblicazione del primo numero e, di fatto, non ha mai fornito un vero e proprio contributo lavorativo alla società. In virtù di queste considerazioni, ho pertanto ritenuto, in qualità di amministratore unico della società, che nulla fosse dovuto a questo signore. Di diverso avviso è stata la sentenza di primo grado di giudizio, con la quale la società è stata condannata al pagamento dei contributi pensionistici, i quali devono essere versati a prescindere dal fatto che si sia lavorato o meno. Pur consapevole del fatto che, come spesso accade, il secondo grado di giudizio avrebbe potuto ribaltare la sentenza di primo grado, ho tuttavia deciso di non inoltrare istanza di appello in quanto per me sarebbe stata una spesa troppo ingente; ho pertanto preferito sottopormi alla sentenza di primo grado per chiudere definitivamente la questione. Pur non avendo alcun obbligo di legge a pagare i debiti di una società oramai in liquidazione, ho deciso di indebitarmi personalmente per poterli onorare; certamente nell‘attuale contesto di crisi economica una madre sola non è in grado di fare tutto questo se non con molta fatica e grazie a numerosi sacrifici ma piuttosto che intraprendere la strada del fallimento o del suicidio (come molti imprenditori purtoppo fanno) ho preferito tirare avanti e continuare ad impegnarmi per onorare i debiti della società. La mia candidatura del MoVimento 5 Stelle voleva portare la mia esperienza affinchè le imprese presenti sul territorio potessero lavorare con più soddisfazione e tutele. Mi sento assolutamente serena, ho ricevuto numerosi attestati di stima e ho visto che la gente sa che questo è solo un attacco politico da parte di una classe politica vecchia che non è capace di proporre nulla e teme il rinnovamento. Ciò nonostante ho deciso, al fine di non gettare nessuna macchia sul MoVimento, di fare un passo indietro. Ringrazio quanti mi hanno sostenuto”.
Virna Modena
I candidati del Movimento 5 stelle di Mirandola – si legge nella mail di accompagnamento arrivata in redazione – esprimono solidarietà e rispetto per la scelta di Virna e la apprezzano e ringraziano per la sua onestà intelletuale”.