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Sisma e Cavone: “Si lavora in sicurezza”, giura l’assessore

da | Giu 25, 2014 | In Primo Piano, Rapporto Ichese, speciale terremoto, Ultime news | 0 commenti

Tutte le attività svolte nell’ambito della sperimentazione rientrano tra quelle già autorizzate, sotto il controllo delle autorità preposte, e sono esperite in condizione di assoluta sicurezza”. E’ quanto afferma l’assessore regionale Paola Gazzolo relativamente ai sospetti e alle paure che molti cittadini hanno avanzato di eventuali correlazioni tra l’attività che si sta svolgendo al pozzo Cavone e il terremoto dell’altro giorno.

L’assessore è intervenuta oggi in Assemblea legislativa spiegando che “La Giunta regionale sta operando basandosi su valutazioni tecniche scientifiche approfondite e per nulla generiche, con responsabilità e nella piena coerenza con le conclusioni del rapporto Ichese”. Per quanto riguarda l’attività in atto nella Concessione Mirandola – laboratorio Cavone, Gazzolo ha chiarito che si tratta dell’attività avviata a seguito dell’“Accordo di collaborazione relativo all’attività di monitoraggio e studio nella Concessione Mirandola ‘Laboratorio Cavone’”, stipulato il 17 aprile 2014 dal presidente della Regione, dal ministro dello Sviluppo economico e dall’amministratore unico di Padana Energia s.p.a., per sottoporre il sito, per novanta giorni, a un’attività di monitoraggio e ricerca da svolgere in coerenza con le raccomandazioni del rapporto Ichese e per consentire una risposta esaustiva.

L’attività oggetto della concessione – ha evidenziato l’assessore – è quindi subordinata in via esclusiva all’attività scientifica e di monitoraggio. “Per tutto il periodo autorizzato, le attività estrattive sono finalizzate, anche con riferimento alle modalità di reiniezione (contemplando le necessarie fermate di uno o più dei pozzi di estrazione), alla conduzione delle attività scientifica e di monitoraggio.

Per questo, esse sono condotte con le necessarie limitazioni al vigente programma di produzione del giacimento”.
Sull’evento sismico registrato il 20 giugno 2014, Gazzolo ha specificato che si è svolta “un’apposita riunione del comitato tecnico dalla quale sono state tratte, sulla base delle informazioni disponibili, alcune considerazioni”: “il sisma è stato rilevato sia dalla rete sismica nazionale Ingv che dalla rete locale”; “dal maggio 2012 a oggi sono stati rilevati dalla rete nazionale oltre duemila eventi in un’area di raggio venti chilometri intorno a Mirandola”, mentre “dal primo gennaio 2014 gli eventi registrati con magnitudo maggiore di due sono stati sei incluso quello del 20 giugno”; “nel corso della sperimentazione sul campo, finalizzata all’acquisizione dei dati nell’ambito del programma di lavoro del laboratorio Cavone, non è stato rilevato alcun evento sismico nel corso delle prove di reiniezione. Tutte le attività svolte nell’ambito della sperimentazione rientrano, quindi, tra quelle già autorizzate, sotto il controllo delle autorità preposte, e sono esperite in condizione di assoluta sicurezza”.


L’assessore ha ricordato infine che “la Commissione ritiene altamente improbabile che le attività di sfruttamento di idrocarburi a Mirandola e di fluidi geotermici a Casaglia possano aver prodotto una variazione di sforzo sufficiente a generare un evento sismico ‘indotto’. L’attuale stato delle conoscenze e l’interpretazione di tutte le informazioni raccolte ed elaborate non permettono di escludere, ma neanche di provare, la possibilità che le azioni inerenti lo sfruttamento di idrocarburi nella concessione di Mirandola possano aver contribuito a ‘innescare’ l’attività sismica del 2012 in Emilia. Sarebbe pertanto necessario avere almeno un quadro più completo possibile della dinamica dei fluidi nel serbatoio e nelle rocce circostanti al fine di costruire un modello fisico di supporto all’analisi statistica”.


“E’ appunto con questi obiettivi – ha ribadito Gazzolo – che è stato avviato un programma di prove del laboratorio Cavone per acquisire un quadro più completo della dinamica dei fluidi nel serbatoio e nelle rocce circostanti nonché aggiornare il modello geologico di sottosuolo. La mancanza di dati (testualmente “di esperienza” sismica in Italia) richiede effettivamente l’acquisizione di dati storici dalle compagnie e anche un monitoraggio capillare delle aree di produzione e reiniezione. Tali attività sono in corso di definizione da parte del Ministero e verranno presto messe in campo e progressivamente estese a tutti i giacimenti italiani rilevanti”.
La sperimentazione che, si è chiarito, consiste in operazioni di normale e frequente esecuzione di verifiche sui pozzi, operanti sempre entro i limiti produttivi e reiniettivi autorizzati dalle autorità competenti, è eseguita – ha chiarito Gazzolo – da personale tecnico della Società Padana Energia”, come affermato da Favia, “ma secondo le procedure dell’Accordo Stato-Regione Emilia-Romagna e sotto la supervisione del ministero e della Regione. E’ stato poi predisposto un apposito sito internet  per garantire la trasparenza, diffusione e conoscibilità dei dati, continuamente in corso di implementazione.  

 

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