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La nostra Repubblica fondata sulla… mediocrazia. Editoriale di Andrea Lodi

da | Dic 3, 2014 | Editoriale | 0 commenti

Andrea_Lodi  di Andrea Lodi*

La spesa pubblica è in aumento. Pensavamo che i nostri governanti stessero lavorando per ridurla … invece. Parole come l’inglesissima “spending rewiev” e l’italianissima “semplificazione” hanno occupato per centinaia, migliaia di volte le pagine dei giornali. A quanto pare invano.

Gian Antonio Stella, in uno dei suoi ultimi lavori letterari, ci ricorda che il vero ostacolo a qualunque manovra di ripresa e semplificazione è la burocrazia. Flaiano, uno che con le parole ci sapeva fare, diversi decenni orsono scriveva che “dopo la calata dei Goti, dei Visigoti, dei Vandali, degli Unni e dei Cimbri, occorre fermare la più rovinosa per l’Italia: la calata dei Timbri”.

La burocrazia, così com’è stata impostata negli anni in Italia, è diventata di fatto una casta che gestisce un potere immenso, il potere di bloccare una legge, un regolamento o semplicemente un’autorizzazione. E’ diventata di fatto l’anticamera dello spreco, della corruzione, quindi del malaffare e dell’inutilità.

“Morti mai morti, vivi mai vissuti, lettere sparite, salme insepolte, matrimoni viziati, cittadini virtuosi, pensioni da passione, incolpevoli evasioni e comiche esenzioni. Puro Pirandello.”, scrive Francesco Battistini del Corriere della Sera.

Un teatrino dell’assurdo che ci costa circa 70 miliardi l’anno. Uno spreco nello spreco.

“Cretinismo legislativo”, scrive Gian Antonio Stella, che continua: “che la burocrazia ostacoli la prosperità del Paese, che sia ormai padrona del campo e che tenga al guinzaglio i ministri stessi, è incontestabile”.

Vari ministri hanno provato, già ai tempi della prima Repubblica, a risolvere il problema, senza mai riuscirci, anzi. Ci aveva provato anche il Duce, con visite a sorpresa nei pubblici uffici, ma pare che anche lui abbia fallito.

D’altronde che cosa possiamo pretendere da un Paese che da sempre e ad ogni livello ha deciso di intraprendere la strada della demeritocrazia ? Una tendenza a “puntare verso il basso” che ha determinato la situazione in cui ci troviamo oggi: politici che non governano, anzi molto più propensi a rubare il pubblico danaro e di conseguenza amministratori pubblici che di fatto non amministrano.

D’altronde la regola della politica è molto chiara: meno si capisce, meglio è. Un fedelissimo dell’ex ministro Scajola, incaricato di scegliere i candidati alle Politiche, avrebbe detto: “non m’importa di avere un Nobel in lista, m’importa sapere se voterà una legge di cui non sa nulla”. Ci potrebbero venire in mente ad esempio le varie Leggi “salvaberlusconi” ormai di antica memoria, ma è solo un esempio.

Gobbledygook, la chiamano gli inglesi, l’arte di confondere le acque, che consiste nel selezionare dirigenti tanto incapaci quanto fedeli ai capi e bravi a confondere i cittadini. Mediocrazia, la chiamano altri, il potere in mano ai mediocri.

Ci sta provando il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, che, pur con le migliori intenzioni, si sta scontrando contro il muro dell’opposizione al cambiamento. Tutti vogliamo che il Paese cambi, ma a quanto pare, a conti fatti, i nostri rappresentanti nello Stato, questo cambiamento non lo vogliono.

Gli Stati Uniti licenziano migliaia di dipendenti pubblici, mentre noi insceniamo finte riduzioni di costi inutili: province che dovrebbero essere chiuse ma che di fatto continuano ad operare come prima; enti inutili che dovrebbero essere eliminati, ma i cui dipendenti (che rappresentano il costo maggiore) vengono recuperati in altri Enti.

Potremmo dare in appalto agli americani la riforma della Pubblica Amministrazione. Forse le cose potrebbero cambiare. Ovviamente è una battuta di spirito. Mi riferisco al secondo capoverso.

* Andrea Lodi, originario di San Prospero (Mo) è aziendalista, specializzato in Pianificazione Strategica. Docente e consulente per conto di imprese private, enti di formazione, associazioni di categoria, organizzazioni NO PROFIT, società di consulenza ed università. Giornalista economico, dal gennaio 2009 curo “Economix“, la rubrica economica di PiacenzaSera.it.

www.andrealodi.it

 

Articolo tratto da Economix, rubrica economica di PiacenzaSera.it

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