Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Mercatone Uno, partito il confronto. Si parla di salvare metà dei punti vendita

da | Feb 27, 2015 | In Primo Piano, Medolla, Bomporto, Lavoro | 0 commenti

«Ho già sollecitato, nei giorni scorsi, il ministero allo sviluppo economico e quello del Lavoro ad istituire rapidamente un tavolo nazionale di crisi sulla vicenda del Gruppo Mercatone Uno. Il confronto e l’attenzione sul piano regionale proseguirà accompagnando in primo luogo la fase nazionale. Ci attiveremo per le nostre competenze a seconda degli scenari che si delineeranno nelle prossime settimane anche alla luce di quanto comunicato dalla proprietà relativamente alle possibili manifestazioni interesse ricevute».
È questo l’impegno che l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi ha espresso tramite una nota stampa in occasione dell’incontro tra Regione, proprietà, rappresentanti dei lavoratori, sindacati ed istituzioni locali che si è tenuto oggi a Bologna in merito alla crisi aziendale del Gruppo Mercatone Uno. All’incontro è intervenuto anche il sindaco di Imola di Daniele Manca, Comune dove ha sede l’azienda.
Durante l’incontro i rappresentanti dell’azienda – che da metà gennaio è in concordato preventivo – hanno illustrato il punto della situazione e i percorsi intrapresi per attrarre l’interesse di acquirenti. Mentre i sindacati, esprimendo grande preoccupazione, hanno chiesto alla Regione di sollecitare una rapida convocazione delle parti a Roma in un tavolo interministeriale nonché la disponibilità di viale Aldo Moro ad avviare in Emilia-Romagna un tavolo di confronto per affrontare in sede territoriale eventuali ricadute occupazionali.

Secondo indiscrezioni di stampa, per quanto riguarda i 79 punti vendita del gruppo, “negli ultimi confronti l’azienda aveva detto di stare lavorando a ipotesi industriali con nuovi partner, ma che il numero dei punti vendita doveva scendere della metà. Ora pare che se ne possano salvare solo 39. Dove e quali sono interrogativi ancora senza risposta”.

Condividi su: