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Il CdA di Cispadana rinnova la fiducia a Pattuzzi. Ma infuriano la polemiche

da | Mar 20, 2015 | In Primo Piano, Infrastrutture, Ultime news | 0 commenti

Il Consiglio di amministrazione di ARC-Autostrada Regionale Cispadana Spa, riunitosi oggi a Trento, ha rinnovato la fiducia al presidente Graziano Pattuzzi, destinatario di un avviso di garanzia nella inchiesta detta “Grandi Opere”. «Nulla è stato promesso e nulla è stato affidato per ottenere trattamenti di favore per un’Opera, l’Autostrada Regionale Cispadana, voluta fortemente dalla Regione Emilia-Romagna per dotare il territorio e l’Italia di una infrastruttura di grande valore strategico. Rinnoviamo la fiducia al presidente Graziano Pattuzzi – conclude la nota – e chiediamo alla magistratura, alla quale ci rivolgiamo con spirito di assoluta collaborazione e con rispetto, di concludere celermente l’inchiesta in corso».

Sempre ARC informa che “non è stato mai e in nessuna occasione promesso né affidato alcun incarico per la direzione dei lavori di Autostrada Regionale Cispadana all’ingegnere Stefano Perotti e alla sua società Spm»: lo afferma ARC Spa. L’avviso di garanzia è finalizzato all’acquisizione di documenti che sono stati prontamente forniti. D’altronde ARC Spa ha scelto la trasparenza di ogni atto tra i fondamenti della propria missione aziendale”.

LE REAZIONI POLITICHE

Il tutto mentre continuano le polemiche in merito al progetto, con diverse forze politiche in campo per impedirne la costruzione. “La Cispadana va immediatamente  sospesa perché è un’opera inutile che serve solo ad arricchire chi la fa scaricando i costi ambientali, economici e sociali sulle popolazioni che infatti la osteggiano da tempo”, sostiene Piergiorgio Alleva, consigliere regionale dell’Altra Emilia-Romagna, spalleggiato dalla portavoce e compagna di partito Cristina Quintavalla. Per Michele Dall’Orco del M5s il successore di Lupi dovrà subito provvedere a bloccare con atto formale tutte le opere indagate e, in particolare, la Cispadana almeno fino a che non sia stata fatta completa chiarezza sulla vicenda”. Più morbido il Pd, che con Ghizzoni, Vaccari e Baruffi ribadisce che “la Cispadana era e resta un’opera cruciale per l’Emilia-Romagna, e quindi a maggior ragione la sua realizzazione deve avvenire nella massima correttezza. Per questo non ci basta che la magistratura faccia il suo pur essenziale lavoro, chiediamo anche al ministro che venga in Parlamento a chiarire quanto sta succedendo”. La Regione, per bocca dell’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini, esprime “totale fiducia nel lavoro dei magistrati e il convincimento che Alfredo Peri, ex assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Emilia-Romagna, Miro Fiammenghi, ex consigliere regionale, e Graziano Patuzzi, presidente di ARC (Autostrada Regionale Cispadana), possano dimostrare la loro estraneità dalle accuse contestategli e l’assoluta correttezza dei comportamenti tenuti nello svolgimento dei loro incarichi”.

Intanto il Prc chiede di cancellare il progetto, e così fa anche Giovanni Paglia, deputato di Sel: “La Cispadana e la E45 sono tra le opere finite al centro dell’inchiesta fiorentina sulle mazzette alle Grandi Opere, per meglio dire sul legame perverso tra politica e affari. Fatto salvo il principio di garanzia per gli indagati, già esistevano ottime e abbondanti ragioni di sostenibilità ambientale ed economica per non procedere alla loro realizzazione, ora il buon senso vorrebbe che ci si fermasse”. Duro anche il commento del consigliere comunale ed ex candidato sindaco di Mirandola Antonio Platis: “I presunti tentativi di accelerare l’iter burocratico, di ammorbidire la Commissione di Via, di promettere assunzioni e scambi di favori, di pressioni per il rinnovo della concessione A22, gettano ombre pesantissime sulla gestione dell’affare Cispadana. Per anni abbiamo detto che il tracciato era fatto alla benemeglio, l’iter non era stato seguito alla lettera, mancavano i progetti comparativi, il traffico di veicoli previsti era irreale, i costi esplosi dalla prima progettazione erano lievitati a cifre folli, … e siamo stati derisi e snobbati dai Comuni e dalla Regione. Anche quando abbiamo denunciato l’’errore più grave i sindaci delle Bassa hanno fatto le orecchie da mercante. Il Pd– ha voluto fermare le ruspe, già pronte per “tirare” il casello da Reggiolo-Rolo a Mirandola-Concordia”.

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