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“Il massimo è zero”: parte la campagna delle Asl modenesi su alcol e minori

da | Mar 31, 2015 | Ultime news | 0 commenti

In occasione del mese della prevenzione alcologica, iniziative in tutta la provincia per evidenziare come l’alcol sia un importante fattore di rischio per questa fascia di popolazione particolarmente vulnerabile. Un 15enne su dieci presenta comportamenti a rischio legati al consumo di bevande alcoliche. Secondo gli ultimi dati elaborati dall’Istat in Italia un 15enne su dieci presenta comportamenti  a rischio legati al consumo di bevande alcoliche. Tra i minori è un fenomeno in preoccupante espansione: da una parte diminuisce sempre di più l’età di iniziazione al consumo di alcol (in media 11-12 anni), dall’altra cresce la quota di minori che hanno comportamenti “a rischio” fin da giovanissimi. Per questo è importante ricordare che, come recita il nuovo slogan della campagna di prevenzione alcologica delle Aziende sanitarie modenesi, quando si parla di alcol e minori “il massimo è zero”. Un messaggio rivolto prima di tutto al mondo degli adulti che possono (e devono) vigilare sui comportamenti dei minorenni.

La locandina della campagna di sensibilizzazione

La locandina della campagna di sensibilizzazione

Tante le iniziative in calendario per tutto il mese di aprile, presentate questa mattina da Claudio Annovi, responsabile progetto Alcol dell’Azienda USL di Modena; Federica Ronchetti, referente Centri Adolescenza Ausl Modena; Giuseppe Fattori, responsabile Programma Promozione della Salute Ausl Modena e Giulio Guerzoni, assessore alle Politiche giovanili Comune di Modena. Nonostante la legge italiana lo proibisca, sono troppi i minori che consumano bevande alcoliche – spiega Claudio Annovi . L’alcol è un fattore di rischio per la salute degli adolescenti, soprattutto perché sotto i 16 anni gli enzimi in grado di metabolizzare l’alcol sono completamente assenti, mentre fino ai 21 anni la loro metabolizzazione è più difficoltosa e lenta. La dipendenza dall’alcol arriva prima ed è più marcato il rischio di danni al fegato e al cervello. Il tema centrale della campagna di quest’anno è come gli adulti – genitori, educatori, insegnanti, operatori socio sanitari – possano veicolare informazioni corrette ed essere anche modelli di riferimento per i minori che non dovrebbero mai consumare bevande alcoliche”. “Il Comune di Modena – sottolinea l’assessore Giulio Guerzoni –  è da sempre impegnato sul tema dei ‘fattori di rischio’ che riguardano i ragazzi, anche con progetti come Buonalanotte che riguardano chi si mette alla guida. Ma, soprattutto, il nostro impegno riguarda il controllo assiduo sul rispetto del divieto di vendita di alcolici ai minori, nei locali ma anche nei negozi in un’ottica di responsabilità sia dei ragazzi che delle loro famiglie”.

I DATI

L’età di iniziazione al consumo di alcol, anche in Italia, sta diminuendo sempre di più: oggi è attestata intorno agli 11-12 anni. Cresce, in modo parallelo, la quota dei giovanissimi che hanno avuto almeno un comportamento a rischio, legato al consumo di alcolici, nel corso dell’ultimo anno: tra i ragazzi di 11-15 anni le percentuali sono pari al 12,4% per i maschi e al 10% per le femmine (i dati sono stati raccolti dall’Istat nel 2014). Tra i ragazzi di 16-17 anni il quadro dei comportamenti a rischio non è meno rilevante: già a questa età, infatti, il binge drinking, ovvero l’assunzione smodata di più bevande alcoliche in un breve intervallo di tempo, raggiunge livelli superiori a quelli medi della popolazione. Un fenomeno che desta preoccupazione e comporta con gravi rischi per la salute e la sicurezza non solo del singolo ma dell’intera società. Nel 2013 i binge drinkers rappresentano complessivamente il 6,3% della popolazione di 11 anni e più, il 10,4% tra i maschi e il 2,5% tra le femmine.

In provincia di Modena sono quasi 110mila le persone considerate ‘a maggior rischio’ rispetto all’assunzione di alcolici (dati PASSI). E tra queste, la classe di età nella quale è più diffuso il rischio è quella dei giovani di 18-24 anni (54%). L’indagine HBSC, che ha analizzato la situazione a livello regionale, indica che il 5% degli 11enni, l’8% dei 13enni e il 25% dei 15enni ha già assunto un comportamento alterato con l’alcol. Nei 2014 i 7 centri alcologici dell’Azienda Usl hanno seguito 1.375 persone (255 i nuovi accessi). Di queste, il 77% è rappresentato da uomini mentre gli under 30 sono il 3,8% degli utenti. Anche nell’ultimo anno, inoltre, i medici alcologi hanno supportato la gestione dei percorsi di rivalutazione dell’idoneità alla guida attuata dalla Commissione  Medica Locale (dopo una sanzione per guida in stato di ebbrezza) per 887 persone (101 di età inferiore ai 24 anni).

LE CONSEGUENZE

Un giovane che consumi bevande alcoliche può riportare conseguenze patologiche molto serie come l’intossicazione acuta alcolica e l’alcol-dipendenza, ma anche problemi sul piano psicologico e sociale. L’alcol influenza negativamente lo sviluppo cognitivo ed emotivo del ragazzo, peggiora le performance scolastiche e favorisce la sua aggressività. Per prevenirlo è necessario rafforzare la capacità di fronteggiare le pressioni sociali ‘al bere’ operando a scuola, nei luoghi del divertimento, della socializzazione e dello sport.

LE INIZIATIVE

In aprile saranno diverse le iniziative organizzate sul territorio della provincia di Modena per sensibilizzare genitori, educatori, insegnanti, operatori che lavorano coi minori ed esercenti abilitati alla vendita o alla somministrazione di alcolici. In una sezione web dedicata, sul sito www.ppsmodena.it/alcol è possibile trovare tutti i materiali realizzati e il dettaglio delle iniziative in programma nei diversi distretti sanitari. “L’atteggiamento” di un giovane verso l’alcol dipende dagli adulti, prima di tutto dai genitori, ma anche dai suoi educatori, insegnanti, operatori socio sanitari, negozianti e persone di riferimento nella società. Figure che non solo dovrebbero veicolare informazioni corrette ma che rappresentano veri “modelli”. Per questo le Aziende sanitarie hanno messo a punto, per la campagna di prevenzione alcologica, una cartolina ‘vademecum’ con 10 suggerimenti rivolti a genitori, educatori e insegnanti.

I PARTNER

Guerzoni, Annovi, Fattori e Ronchetti

Guerzoni, Annovi, Fattori e Ronchetti

La campagna, anche quest’anno, è il frutto della collaborazione tra diversi soggetti istituzionali del territorio. Le iniziative sono promosse dai centri alcologici dell’Azienda USL, grazie alla preziosa collaborazione delle Associazioni di auto mutuo aiuto (Associazioni Club Alcolisti, Alcolisti Anonimi, Al-Anon), al patrocinio dei Comuni della provincia, al sostegno di A.I.O.P. Emilia-Romagna, dell’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, dell’Ordine provinciale dei Farmacisti, dell’associazione dei titolari di farmacia privata, Federfarma Modena, e delle Farmacie Comunali.

LA NORMATIVA

Il Ministero dello Sviluppo Economico, nel 2013, ha chiarito che l’applicabilità del divieto di vendere bevande alcoliche ai minori vale anche per la somministrazione “sul posto”. Oggi, quindi, è vietato sia vendere che somministrare bevande alcoliche a minori. Una disposizione chiara, che se viene violata, può comportare diverse sanzioni che, a seconda del caso, possono essere di natura amministrativa o penale. Chi somministrasse bevande alcoliche a minori di 16 anni, ad esempio, sarebbe punito con l’arresto fino a un anno. Mentre nel caso di somministrazione di alcolici a minori di età compresa tra 16 e 18 anni o di vendita  di bevande alcoliche da asporto a minori di anni 18, si applicherebbero sanzioni amministrative da un minimo di 250 fino a un massimo di 1000 euro.

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