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Mirandola, referendum sulla sanità dichiarato inammissibile

da | Mar 1, 2015 | Mirandola | 0 commenti

Respinto il quesito referendario proposto a Mirandola da tutta l’’opposizione con l’obiettivo di modificare le scelte di politica sanitaria sottoscritte nella Bassa che prevedono, secondo i promotori, una riorganizzazione che sarà penalizzante per tutti i cittadini di quest’area.

“Lo stivale è lungo, si sa. E così a Mirandola si dice ‘NO’ perché il la politica sanitaria non è di esclusiva competenza comunale. Peccato che pochi mesi fa, sempre sul tema della sanità, il Presidente della regione Toscana Rossi (PD) abbia proposto un referendum comunale per costringere il neo sindaco grillino di Livorno a costruire una sorta di ‘Baggiovara’ nella città portuale. Analogamente è stato reso ammissibile un quesito sull’ospedale di Pordenone palesemente in contrasto con il piano programmatico della Regione Friuli Venezia Giuglia.

Se per la Regione Emilia-Romagna, il cui difensore civico si è espresso ieri sera, la sanità non è materia su cui i cittadini possono esprimersi, vorremmo proprio sapere come mai altrove si è dato la parola ai cittadini – spiega una nota a firma Antonio Tirabassi, presidente Comitato Referendario, Nunzio Tinchelli e Giorgio Cavazza (Movimento 5 Stelle), Guglielmo Golinelli (Lega Nord),Antonella Mari e Antonio Platis (Forza Italia) –

Se ciò non bastasse, vi sono esempi di referendum accolti su temi di competenza esclusiva nazionale. Un caso su tutti: la rossa Puglia ha portato al voto i cittadini di Taranto per chiedergli se volevano tenere aperta l’ILVA!? Che competenza ha un Comune che non rilascia autorizzazione (per questo genere di stabilimenti viene conferita dal Ministero) e, fino a prova contraria, non può chiudere d’imperio un’azienda privata.

È palese come la normativa che introduceva i referendum locali sia stata applicata a macchia di leopardo e a seconda del soggetto chiamato a stabilire l’ammissibilità si abbiano risultati opposti.

Il referendum era uno strumento utilissimo per fermare la svendita dell’ospedale di Mirandola. Non ci è stato accordato, ma non demorderemo. Non creda il PD di potersi ‘infischiare’ del parere dei cittadini.

Solo pochi giorni fa, il loro Governo Renzi, per voce del suo ministro alla Salute, ha dichiarato che le Regioni non possono più dare deroghe agli ospedali che non superano i 500 parti. Il tutto mentre noi stiamo ristrutturando un bel pezzo di ospedale per metterci ostetricia”.

 

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