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Ricostruzione, in Regione risoluzione bipartisan: “Governo allenti patto di stabilità”

da | Mar 18, 2015 | In Primo Piano, Ricostruzione, speciale terremoto | 0 commenti

A quasi tre anni di distanza dal sisma del maggio 2012, i comuni coinvolti stanno vivendo in pieno la fase di ricostruzione degli edifici pubblici colpiti. Sono stati finanziati, infatti, “947 interventi, per un totale di 562,9 milioni di euro”, dei quali: 298 riguardanti opere pubbliche per importi pari a 157 milioni di euro, 467 interventi riguardanti beni culturali per 313 milioni di euro e 178 riguardanti scuole e università per 123 milioni di euro. E’ quanto si legge in una risoluzione bipartisan, sottoscritta da cinque consiglieri del Pd, prima firmataria Marcella Zappaterra e, a seguire, Paolo Calvano, Luciana Serri, Luca Sabattini e Giuseppe Boschini, insieme a Alan Fabbri e Stefano Bargi (Lega nord) e Igor Taruffi (Sel).

Buona parte dei fondi necessari “per questa indispensabile opera di recupero e ricostruzione – sottolineano i firmatari – sono effettivamente disponibili, e ciò anche grazie alle donazioni generosamente elargite dai privati, ma rischiano di essere bloccati dal Patto di stabilità per il venire meno delle deroghe a partire dal 2015″. In particolare poi, “saranno conteggiate all’interno del Patto le entrate provenienti dalle assicurazioni degli immobili danneggiati dal sisma, impedendo di fatto ai Comuni di poter utilizzare immediatamente i premi incamerati”.

La risoluzione impegna quindi la Giunta regionale a sollecitare il Governo “sulla necessità di escludere completamente dal Patto di stabilità i pagamenti di opere pubbliche finanziati con i rimborsi assicurativi sugli immobili danneggiati, peraltro per la maggior parte di edilizia scolastica, così come quelli finanziati attraverso le donazioni”.

Altra richiesta da presentare all’esecutivo nazionale quella di “prevedere comunque meccanismi di alleggerimento del Patto di stabilità per i Comuni interessati dal sisma, rimodulando al ribasso l’incidenza sullo stesso delle spese sostenute per la ricostruzione e, a tale scopo, a utilizzare eventualmente tutti gli strumenti regionali a disposizione”.

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