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A Cavezzo esercitazione della Protezione civile con 100 volontari da tutta la Bassa

da | Apr 29, 2015 | Mirandola, San Felice sul Panaro, Cavezzo, San Possidonio, Bomporto, Bastiglia | 0 commenti

Come varare e stendere teloni, come realizzare coronelle o rialzi arginali e, ancora usare le motopompe. E’ su questo che si sono esercitati una settimane fa  gli oltre 100 volontari che la settimana scorsa si sono dati appuntamento a Cavezzo per una esercitazione della Protezione civile a conclusione di un corso dedicato al rischio idraulico.
“Il corso – spiega la Provincia di Modena a Il Giornale della Protezione Civile – promosso dalla Provincia e dalla Consulta del volontariato di Protezione civile, è stato tenuto dai tecnici della Protezione civile provinciale con lo scopo di formare volontari specializzati negli interventi di emergenza in caso di piena o rischio esondazione di fiumi e canali.
L’esercitazione si  svolta dalle ore 9,30 e fino alle 17,30 lungo l’argine del Secchia a Ponte Motta dove  i volontari si sono esercitati nelle operazioni di varo dei teloni e nel monitoraggio, mentre sul Cavo diversivo a Cavezzo sono state eseguite prove pratiche sull’utilizzo di motopompe e la realizzazione di coronelle e rialzi arginali con sacchetti di sabbia”.
All’esercitazione hanno partecipato volontari di Croce Rossa, Gev, gruppi comunali di Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Carpi, Castelfranco, Cavezzo, Modena, Ravarino, San Possidonio, delle pubbliche assistenze di Mirandola e Campogalliano, dell’associazione nazionale Carabinieri e del gruppo cinofili di S.Felice sul Panaro.
“L’esercitazione – conclude la nota – completa la formazione dei volontari che durante le lezioni hanno affrontato temi quali le tipologie di intervento, i rischi, le competenze dei diversi enti coinvolti e gli scenari possibili in caso di emergenza. Con lo svolgimento di questo corsi sono oltre duemila i volontari di protezione civile attivi nel modenese, tutti hanno partecipato a corsi di formazione, da quelli di base dove si imparano, tra l’altro le tecniche di primo soccorso, fino ai corsi più specialistici come quello a Cavezzo, appunto, sul rischio idraulico”.

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