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“Benvenuto Renzi nella Moglia ferma al 29 maggio 2012”: l’accoglienza dei terremotati

da | Apr 19, 2015 | Basso mantovano, Ricostruzione | 0 commenti

“Buongiorno Presidente,

Benvenuto a Moglia, benvenuto nella Moglia ferma al 29 maggio 2012.
Il paese, gran parte di esso, e’ fermo a quel giorno che resterà per noi mogliesi una data che non potremo dimenticare, uno spartiacque tra ciò che c’ era prima e ciò che ci sarà dopo.
Il problema, Presidente, e’ che noi a quasi tre anni dalle scosse il dopo non l’ abbiamo ancora visto. È questo che ci preoccupa.
Ognuno di noi conserva dei ricordi molto nitidi di quegli interminabili minuti, di quella estate che abbiamo vissuto sospesi tra una scossa e l’altra, spostandoci continuamente con le poche cose che avevamo potuto recuperare dalle nostre case.
Di quei giorni ricordiamo pero’ anche la solidarieta’ ricevuta, il lavoro dei vigili del fuoco, della protezione civile, dei volontari. Ricordiamo anche qualche inutile parata di politici che poco avevano da dire e che poco hanno fatto.
Poi con il passare dei mesi i riflettori si sono spenti, ma i nostri problemi sono rimasti e quello che Lei stesso può osservare ne è la testimonianza.
La Sua presenza oggi è il segno di vicinanza delle istituzioni che noi componenti del Comitato ESODATI del terremoto di Moglia chiediamo da tempo, da quando il nostro terremoto ha smesso di fare notizia. Spesso noi cittadini ci siamo sentiti soli, isolati, alle prese con i nostri pensieri, preoccupazioni e problemi: immagini cosa significhi rimanere senza casa da un momento all’altro. Se questo non fosse bastato, molti hanno pure subito dei furti nelle case inagibili: immagini lo strazio nel cuore e nello spirito.
La nostra sicurezza, i nostri progetti per il futuro sono stati scardinati, adesso abbiamo un orizzonte molto limitato, viviamo il presente. A voi chiediamo di darci la possibilità di guardare di nuovo al futuro con serenità e tranquillità.
Non sono stati facili questi anni e quel che non ci fa stare tranquilli e’ l’ incertezza del rientro nelle nostre case.
Il recente blocco dei finanziamenti, che solo pochi giorni fa e’ stato rimosso, ci ha lasciati sconcertati: la presenza dei fondi era sempre data per certa, ora invece è messa in discussione. Sa di sicuro che non c’ e’ qui in Lombardia la copertura per tutte le richieste di ricostruzione, ne’ privata né pubblica. Ma la via del contributo e’ l’unica strada che possiamo percorrere per rientrare nelle nostre case.
Le vorremmo inoltre far presente che anche chi, ad oggi, ha la copertura finanziaria non ha comunque la certezza dei tempi di istruttoria, ovvero non sa quando potrà rientrare nella propria abitazione. Con i tempi attuali, ci vorranno un bel di anni per esaurire tutte le domande di contributo.
Ci dicono che le pratiche sono complesse, lo comprendiamo e aspettiamo che la nostra pratica venga aperta, visionata e finalmente conclusa.
Ci dicono che vogliono evitare abusi: noi lo comprendiamo e lo sosteniamo. Viste le notizie e le indagini in atto, noi ESODATI del terremoto siamo i più scandalizzati, amareggiati e arrabbiati verso chi ha cercato di guadagnare dalla nostra tragedia.
Vorremmo però dire la nostra: il comitato si è costituito per dare suggerimenti dal basso, da chi vive la condizione di sfollato. Anche per questo oggi siamo felici di poterLe parlare di persona, di poter far sentire anche la nostra voce.
A nostra parere, per esempio, e’ particolarmente ingiusto il mero criterio cronologico di istruttoria delle pratiche di ricostruzione: fienili, seconde case di qualsiasi condizione pre-29 maggio possono passare davanti alle prime case. Cioè, tra gli altri, stabili ad uso non abitativo o case sfitte passano davanti alle abitazioni di chi non ha altra scelta che aspettare.
mogliaNoi abbiamo un appartamento in uno dei condomini lesionati, solo nel nostro pianerottolo su 5 appartamenti rientreremo probabilmente in 2: due anziani non ci sono più e una signora vissuta tantissimi anni a Moglia ha deciso di andarsene per sempre. E questo, signor Presidente, non è un caso isolato: tanti sono andati via da Moglia e tanti, purtroppo, non hanno avuto il tempo di rientrare a casa.
Il rischio, signor Presidente, e’ che Moglia abbia perso non solo edifici, ma anche abitanti e soprattutto speranza. Lei e’ stato un sindaco, sa cosa questo possa significare. Come può vedere il nostro paese ha subito seri danni alle abitazioni ma anche alla chiesa, alle scuole e al comune: il cuore delle nostra vita di paese, di comunità, i nostri punti di riferimento sono letteralmente crollati ed è desolante verificare queste condizioni tutti i giorni.

Sappiamo che il compito della ricostruzione e’ oneroso e impegnativo, qui come in Emilia. Ma ci permettiamo di dire che qui lo è un po’ di più: noi ci siamo resi conto da subito della disparità di trattamento rispetto ai nostri vicini. Lei di sicuro ne è stato informato: noi questa discriminazione l’ abbiamo vissuta e la stiamo vivendo tuttora. Se siamo tutti cittadini di pari livello, perché queste differenze e proprio nel momento di bisogno?

Noi vogliamo sperare che la Sua visita, la Sua presenza possa invertire la rotta e possa risolvere alcune questioni.
Ribadiamo che il criterio cronologico può penalizzare le prime case e non è immune a forzature e storture.
Vorremmo inoltre avere dei tempi certi per il rientro nelle nostre case.
Le facciamo presente inoltre che a fine anno terminerà lo stato d’emergenza: se cosi fosse, chi è fuori casa non avrebbe più alcun aiuto per sostenere le spese d’affitto. Per molti non sarebbe una situazione sostenibile.
Altra notizia allarmante, per noi, e’ che a luglio, cioè tra pochissimo tempo, dovremo pagare l’ IMU sui nostri immobili inagibili: questa ci sembra una nuova beffa oltre che un preoccupante danno.

Le chiediamo quindi un impegno concreto perché, nel rispetto delle Sue funzioni, possa farci intravedere il futuro, il rientro nelle nostre case e la ripresa del nostro paese.

Grazie”.
Il comitato ESODATI del terremoto di Moglia

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