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Mirandola, per l’Ospedale un’estate a mezzo servizio. I referendari: “Ora basta, il sindaco venga dalla nostra parte”

da | Giu 26, 2015 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

Il taglio estivo di un Oss presso il reparto di Ostetricia, la chiusura per tre mesi dei ricoveri semi-intensivi in cardiologia e un referendum alle porte che, a tutti gli effetti, i cittadini di Mirandola sembrano volere, quantomeno per porre un paletto sul futuro: fatta salva quella del 2012, l’estate del Santa Maria Bianca, tra servizi e personale depotenziati, è senz’altro la peggiore vissuta dall’ospedale mirandolese dal post-terremoto ad oggi.

A riaprire il dibattito sul futuro – ma anche sul presente – si è aggiunta la sostanziale chiusura estiva che, dallo scorso 3 giugno ha portato alla “non disponibilità temporanea di ricoveri semi-intensivi cardiologici a Mirandola e conseguente centralizzazione a Carpi delle urgenze cardiologiche ad esclusione dei pazienti con stemi”, già attiva da settimane e riportata oggi dal quotidiano Prima Pagina, e della quale si è accorta prima la stampa che la politica. Insomma “dal 3 giugno al 20 settembre 2015 il servizio di Cardiologia di Mirandola non potrà più disporre di posti letto monitorizzati per l’osservazione e trattamento di pazienti di ambito cardiologico sub-intensivo». Oltre 100 giorni nei quali Mirandola resta di fatto a scartamento ridotto, con conseguente necessità di fare riferimento a Carpi.

Peraltro, già la scorsa estate, quella del 2014, la degenza di cardiologia e dei quattro letti di terapia semintensiva rimasero chiusi per un periodo di oltre tre settimane, dal 25 luglio al 18 agosto, anche se in quel caso la chiusura era dettata dall’installazione di alcuni pensili e lampade scialitiche delle sale operatorie. Migliorie, insomma. Questa volta, invece, la chiusura, oltre che molto più lunga, lascia aperto lo spazio a molti sospetti e dubbi.

“Questa nuova chiusura – ha detto Antonio Tirabassi, presidente del comitato referendario per l’Ospedale di Mirandola – è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il sindaco si associ al comitato referendario e dia un segnale forte a Modena e Bologna. Solo questa battaglia potrà arginare questa politica di tagli indiscriminati e scelte irrazionali. Abbiamo superato quota
2.000 firme in meno di un mese, chi amministra deve prendere atto di cosa vuole la gente”. “E’ evidente che per tutte le patologie cardiologiche acute i rischi di morte ed invalidità aumentano, all’aumentare del tempo necessario per arrivare a ricevere il trattamento. Un mirandolese, magari che abita pure nella zona delle valli, quanti minuti impiegherà prima di arrivare a Carpi? 50 minuti?”, si chiede Antonio Platis (Forza Italia).

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