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Rischi evitabili, intimidazioni e cittadini lasciati soli: cosa c’è dietro il sisma 2012? Lo chiede un esposto in 4 Procure

da | Mar 21, 2016 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Bomporto, Bastiglia, Ravarino, Novi, Basso mantovano | 0 commenti

Rischi evitabili, intimidazioni e cittadini lasciati soli: cosa c’è dietro il sisma 2012? Lo chiede un esposto in 4 Procure presentate dal consigliere di centrodestra di Bastiglia Antonino Spica, che ha redatto un lungo esposto presentato alla magistratura competente sul territorio colpito dal drammatico terremoto del 2012.

“Il 20 maggio 2012 si è verificata una scossa sismica di Magnitudo 5.9 prima di una serie lunghissima di scosse sismiche, perdurate circa per un anno con ingenti danni agli edifici, alle infrastrutture e con decesso di un totale di 27 cittadini emiliani (22 nei crolli, tre per infarto o malore e due per le ferite riportate), in maggioranza  – ricorda Spica in un comunicato stampa – dipendenti di aziende distrutte. Crolli e perdite di vite umane son state soprattutto alla seconda scossa sismica, del 29 maggio 2012, di Magnitudo analoga. Mentre per altri numerosi terremoti italiani degli ultimi decenni, si riunì la Commissione Grandi Rischi – con il suo settore esperto di rischio sismico (da ora in poi CGR-Sismico) del Dipartimento di Protezione Civile (da ora in poi PROCIV), risulta, da una interrogazione parlamentare della 17ma Legislatura, nella seduta N. 324, Atto Sindacato ispettivo N. 3-01263 del 7/10/2014, con parziale risposta non esaustiva e da informazioni stampa che la CGR-Sismico, coordinata dal Prof. Domenico Giardini, non si sia sorprendentemente riunita nel periodo che va dal 20 maggio 2012 al 5 giugno 2012 circa, per via di una decisione incomprensibile da parte della CGR-Sismico stessa e dei vertici della PROCIV-Sismico di allora (Mauro Dolce in Primis e ci si chiede se il Capo Dipartimento PROCIV era Franco Gabrielli, attuale Prefetto di Roma prese qualche provvedimento contro di loro), che dovevano o convocarla o recepirne l’auto-convocazione di emergenza.

Neppure l’allora Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, d’altra parte, chiese che si riunisse la CGR-Sismico per  – prosegue Spica – acquisire quantomeno valutazioni specifiche di “esperti” al fine di gestire meglio l’emergenza in atto considerando anche le eminenti attività produttive di sottosuolo (idrocarburi, geotermia, stoccaggi gas). Addirittura, il Presidente Vasco Errani concedeva l’incarico di vice-commissari per l’emergenza a Sindaci, che probabilmente da soli e senza un parere della CGR-Sismico non avevano titoli adeguati per gestire la drammatica emergenza sul piano della sicurezza, anche del sottosuolo produttivo, coadiuvati a loro volta da Assessori e/o geometri che non avevano competenze specifiche, di rilasciare “attestazione di agibilità post-sismica” o sul da farsi tecnico su argomento sottosuolo, in maniera omologata con gli altri Comuni e Regione. Si ravvede il fatto che: sia il non convocare (da parte della PROCIV-Sismico di Via Ulpiano, Roma– competenza quindi della Procura di Roma) che il non auto-convocarsi (da parte della CGR-Sismico) durante tutto il primo periodo della sequenza sismica emiliana 2012, sia stata una condotta ben più grave di quanto fu ravvisato per il caso Aquilano dove si andò avanti per molto meno (ndr riunione svoltasi perlomeno in quel caso!!!) con una accusa di Omicidio Colposo. Inoltre l’Esposto verte su: i) la comunicazione gestita mediaticamente dalla CGR-Sismico di una possibile imminente scossa sismica subito dopo i primi di giugno 2012, nel cosiddetto “terzo segmento ferrarese”, ad Est di Ferrara; Essa andò in onda, tramite Conferenza Stampa su SKY, insieme al capo del Governo Mario Monti. Ovviamente il terremoto paventato – sul “terzo segmento ferrarese” – non si è poi verificato: tale annuncio aveva comunque causato ingenti danni all’industria del turismo costiero romagnolo nel giugno-settembre 2012. Sono presenti prove e testimoni su tutti gli steps di questa vicenda.

Ci si interroga  – osserva il consigliere di Bastiglia – sul ruolo e sul silenzio di “Autorità Geologiche Italiane” ed in particolare dei vertici INGV (Presidente Stefano Gresta, Direttore Struttura Terremoti Claudio Chiarabba, se fossero d’accordo i ricercatori INGV su quella “previsione” del CGR-Sismico, riuniti in convegni interni ed esterni in quei giorni; previsione che tanto danno ha fatto all’industria locale, “previsione probabilistica” infondata e strumentale, come appare dagli atti e con i testimoni e prove a disposizione. Si fa presente che recentemente alcuni sindaci emiliani sono stati “rinviati a giudizio” per i suddetti morti della seconda scossa sismica del 29 maggio 2012, come facilmente riscontrabile sulla stampa del febbraio 2016 (Gazzetta di Modena), ma forse qualcun altro è da rinviare a giudizio alla luce delle prove accumulate. Appare verosimile che se fosse stata convocata la CGR-sismico, si sarebbero potute fornire le dovute indicazioni ed i necessari elementi di conoscenza sia alle autorità locali (sindaci, assessori, etc…), sia agli operatori di sottosuolo (stoccaggi gas naturale, quali Minerbio e Sabbioncello di STOGIT, geotermia, idrocarburi, etc…), che invece furono lasciati allo sbando, per agire di buon senso o meno, ma ognuno per proprio conto. Gravissima quindi la situazione, peraltro ripresa in mano solo due anni dopo, con la Commissione Ichese voluta tardivamente dallo stesso Vasco Errani, ampio oggetto dell’Esposto, e non si vede il motivo per cui – a parità di attori già in gioco – non fosse stata subito organizzata dal 21 giugno 2012. Franco Terlizzese, coraggiosamente, sebbene tardivamente, presso la conferenza internazionale OMC2015, in data 25 Marzo 2015, ha parlato di “speculazioni” di certi soggetti nella Commissione Ichese e lui, come Direttore Generale del Ministero MISE – Ufficio UNMIG, dovrebbe necessariamente rivelare urgentemente a codeste Procure quali siano stati i suddetti “speculatori” (ndr: anche lui è stato misteriosamente spostato di ruolo nella Direzione MISE, forse per aver usato la parola “speculatori”); iii) testi attendibili, hanno riferito di ingerenze sulle carriere di ricercatori INGV che hanno osato opporsi a questi conflitti di interesse del responsabile della CGRsismico, con carteggi interni su cui è intervenuto il Garante del Piano Triennale Anticorruzione INGV. Anche sul membro CGR-sismico Francesco Mulargia l’Esposto porta ulteriori elementi oltre quelli già presenti sui giornali (vedi articoli de La Nazione e Panorama, e vedi Interrogazione Parlamentare N. 230 del 15/04/2014 del Movimento M5S, cui non sono state date sufficienti risposte da parte degli organi competenti ministeriali e non) relativamente ai suoi conflitti di interesse ed abusi. L’Esposto ricorda inoltre che pochi mesi prima del 20 maggio 2012 – prima scossa sismica distruttiva emiliana – articoli di giornali locali padani riportano che membri politici locali minimizzavano la necessità di ottemperare alle modifiche di edifici pubblici e privati con accorgimenti antisismici, minimizzando la Mappa di Pericolosità Sismica INGV, pubblicata in Gazzetta Ufficiale fin dal 2003, addirittura 9 anni prima – ben delineata da INGV durante il periodo di Presidenza INGV di Enzo Boschi, in tutto il settore emiliano modenese e ferrarese, sede principale della sequenza sismica distruttiva 2012.

Le responsabilità politiche del PD regionale di allora, soprattutto nella persona dell’Assessore alla Protezione Civile-Ambiente-Territorio, Paola Gazzolo, ancora  – insiste Spica – paradossalmente presente nella Regione Emilia-Romagna, con i suoi tecnici (in primis Luca Martelli) sono quindi meritevoli di un attento vaglio legale che consenta di comprendere se sia stato omesso illecitamente il monitoraggio di queste prese di posizione di comuni della Regione Emilia Romagna, lasciando le cittadinanze esposte a rischi di crolli di edifici, che poi si sono puntualmente verificati, con la sequenza sismica distruttiva del 2012. Altresì l’Esposto verte sul perché non furono e non sono adeguatamente lasciati – gli studiosi nazionali con diverse vedute scientifiche – liberi di esprimere le loro particolari posizioni e pareri, in convegni organizzati dalla Regione Emilia Romagna stessa, con episodi fino ai giorni nostri (Marzo 2016). L’Esposto si domanda, in questo contesto, come mai l’Assessore Paola Gazzolo, in una sua lettera protocollata “Regione Emilia-Romagna” ancora pubblica sul sito web della Regione Emilia Romagna stessa e datata 1/8/2014, sembra mettere di fatto ed in maniera continuativa, il bavaglio alla Ricerca Nazionale, sulla possibilità di esprimersi pubblicamente circa i cosiddetti transienti tettonici-chimiciidrologici connessi eventualmente ad imminenti terremoti in Emilia-Romagna, contro ogni regola etica e contro la Costituzione Italiana, che prevede libera ricerca e libera espressione dei pareri scientifici nel Paese prima ancora che  – chiude il consigliere di centrodestra – in una Regione di esso. Prove e testimonianze riconducono ad atti presuntamente illeciti e presuntamente illegali, mettendo in serio rischio la salute dei cittadini emiliani qualora la “Politica Deviata” viene prima della Scienza onesta, consapevole e competente, ora isolata e progressivamente scappata dalla Regione Emilia-Romagna, viste le ripetute e palesi intimidazioni ed intimazioni di cui è rimasta palese traccia”.

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