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Quanto si è impoverita l’Italia con la crisi?

da | Apr 29, 2016 | Editoriale | 0 commenti

di Andrea Lodi (*)

 

Calabresi e Campani più poveri dei polacchi

La crisi economica non accenna ad arrestare il disastroso scompiglio socio-economico che ha coinvolto l’intera Europa. La crisi ha colpito quasi tutti, ma non allo stesso modo.

Secondo un’indagine Eurostat, su dati del 2014, il sud Italia è pervaso da un fenomeno di impoverimento socio-economico, con dati particolarmente preoccupanti nelle Regioni Campania e Calabria, con un tenore di vita appena superiore alla Romania e inferiore alla Polonia. Non a caso le Regioni italiane maggiormente interessate da fenomeni mafiosi. Regioni a rischio di sottosviluppo permanente. Argomento già affrontato in un articolo dell’agosto del 2015.

Le zone più ricche d’Italia

Le zone più ricche d’Italia sono sempre quelle: Lombardia, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Lazio, le uniche con un reddito pro-capite in linea con la media europea. Il Lazio rappresenta un caso particolare, trattasi infatti di una regione beneficiata, ca va sans dire, dalla presenza di pubbliche amministrazioni, ministeri e alta dirigenza statale, che come sappiamo generano una facile ed inspiegabile ricchezza. Nel centro-nord, al contrario, è il settore privato a spingere i redditi verso l’alto. Fanno eccezione le aree a statuto speciale, che godono anche di generosi trasferimenti da parte dello Stato.

Rispetto agli altri Paesi europei l’Italia non ha un buon posizionamento. Ciò che colpisce maggiormente è il forte divario tra Regioni, con politiche economiche e sociali molto differenti, e con un’amministrazione pubblica che ha diversi pesi e diverse misure.

L’impressione è di non far parte dello stesso Paese. La Regione Lazio, ad esempio, sebbene sia inclusa nella lista delle Regioni più ricche, dall’anno dell’inizio della crisi, ha visto i propri abitanti diminuire una quota parte del loro reddito. Fenomeno che non si è invece riscontrato in Trentino. Fenomeno ben spiegabile da una differente modalità di utilizzo delle risorse. Se da un lato lo spreco e l’inefficienza possono ormai considerarsi un vero e proprio settore economico nel Sud Italia, dall’altro, al contrario, per gli alto atesini l’efficienza ed il buon utilizzo delle risorse rappresentano una vera e propria “missione”.

Il confronto con l’Europa

In Europa la Francia si può considerare simile all’Italia, sebbene vanti redditi molto più alti nella Regione della “Ile de France”. I Paesi europei con situazioni di povertà sono: Grecia, Bulgaria, Romania, Ungheria e Polonia. Quest’ultima è in una interessante e delicata fase di sviluppo che vedrà molto probabilmente i suoi frutti negli anni a venire.

C’è da dire che sebbene i dati elaborati tengano conto del differente costo della vita nelle varie aree esaminate e includano anche una stima dell’economia sommersa, occorre non trascurare proprio la cosiddetta “variabile Paese”. Non a caso si parla di impoverimento socio-economico, che tiene conto non soltanto dell’abbassamento del reddito annuo pro-capite, ma anche delle condizioni di vita, del livello di welfare pubblico raggiunto, dell’efficienza dell’amministrazione pubblica, del comportamento della popolazione (ad esempio nel rispetto delle leggi). Fattori da tenere in debita considerazione e che non possono collocare, ad esempio, la Polonia allo stesso livello della Grecia, così come la Francia allo stesso livello dell’Italia, sebbene i redditi siano molto simili.

Segue grafico del PIL procapite in Europa:

mappa2

 

(*) Andrea Lodi, vive a San Prospero (MO), è aziendalista, specializzato in Pianificazione Strategica. Giornalista economico, da gennaio 2009 cura “Economix“, la rubrica economica di PiacenzaSera.it; da settembre 2014 collabora con SulPanaro.net.

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