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Camion confiscati alla mafia vanno ai Vigili del Fuoco – FOTO

da | Dic 15, 2016 | Ultime news | 0 commenti

Oggi nella sede del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Modena si è svolta la cerimonia di assegnazione di mezzi sequestrati alla malavita organizzata al Corpo dei Vigili del Fuoco.

Alla presenza del Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia Franco Roberti il Capo del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco Gioacchino Giomi e il Direttore dell’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati Umberto Postiglione hanno firmato l’importante accordo.

“Una vittoria dello Stato”, ha detto Roberti. “Un modo per rendere evidente e percepibile la legalità”, ha aggiunto Postiglione.

L’accordo riguarda ben 39 mezzi sequestrati nell’ambito dell’operazione “Aemilia”  che andranno in brevissimo tempo a rafforzare il parco veicoli di vari Comandi Vigili del Fuoco a supporto dell’attività ordinaria e dello straordinario impegno che vede ogni giorno oltre 1000 vigili operare nelle zone del centro Italia a supporto delle popolazioni colpite e a tutela del patrimonio artistico culturale danneggiato dal recente terremoto.

Comandante provinciale Gennaro Tornatore e Prefetto di Modena Maria Patrizia Paba hanno accolto le numerose Autorità che non hanno voluto far mancare la propria significativa presenza all’evento. Tra questi hanno preso la parola Palma Costi assessora Regione Emilia Romagna e Commissario per il Terremoto, Giuseppe Amato Procuratore Capo di Bologna.

Nel giorno in cui ha partecipato a Modena alla consegna dei mezzi confiscati alla ‘Ndrangheta ai Vigili del fuoco, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti è stato anche a Reggio Emilia, nell’aula del tribunale dove è in corso il processo ‘Aemilia’ con 147 imputati. Roberti era stato presente anche a fine gennaio 2015 alla conferenza stampa con cui furono annunciate le misure cautelari emesse nell’inchiesta che ha poi portato al processo. A Reggio Emilia è arrivato durante una pausa del dibattimento e si è fermato con il Pm Marco Mescolini, che conduce l’accusa insieme alla collega Beatrice Ronchi, per conoscere il punto del processo, e rendersi conto personalmente di come procede.

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