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Risparmio e dintorni – Guida alla finanza: il vocabolario economico (3^ parte)

da | Dic 1, 2016 | Rubriche, Economia | 0 commenti

RISPARMIO E DINTORNI

di Paolo Campedelli

Terza puntata del nostro vocabolario economico-finanziario: proseguiamo con altri cinque termini.
M&A – Con M&A, acronimo di mergers and acquisitions, si intende l’attività di fusione e acquisizione di una o più società che vengono incorporate in un soggetto giuridico già esistente. La fusione rientra nelle operazioni definite «straordinarie», realizzate solitamente per ragioni di riorganizzazione societaria dell’impresa, ma anche in una strategia di sviluppo. L’attività di merger and acquisition è uno dei principali canali di crescita per vie esterne di una società.
Npl: Npl è una sigla che indica i cosiddetti non performing loans, cioè i crediti «non performanti». Si tratta dei finanziamenti in sofferenza: quelli che le banche hanno erogato a imprese e famiglie ma sono diventati di difficile recupero a causa della grave crisi economica Questi crediti in Italia ammontano ormai a oltre 200 miliardi (se si contano solo le sofferenze, cioè i finanziamenti più inesigibili) e a circa 360 miliardi se si includono tutti i prestiti deteriorati (incagli, scaduti e ristrutturati). Per favorire la riduzione di questo fardello nei bilanci bancari, il Governo sta varando una serie di provvedimenti. 
Paradiso fiscale: Con paradiso fiscale si intende un paese in cui le tasse, o un particolare tipo di tasse come ad esempio quella di successione, quella sui redditi da impresa o le imposte sul reddito, sono prelevate a un tasso basso o non sono prelevate affatto. In una accezione negativa, con paradiso fiscale si intende anche uno Stato che mantiene un sistema di segretezza finanziaria, che permette agli individui stranieri di nascondere beni o redditi per evitare o ridurre le tasse nel proprio paese d’origine.
Patto di Stabilità – Approvato nel 1997 e riformato nel 2005 e nel 2011, il Patto di stabilità e crescita (Sgp, cioè, in inglese, Stability and Growth Pact) chiarisce quanto previsto dal Trattato di Maastricht in relazione alla sorveglianza delle politiche di bilancio degli Stati membri e il monitoraggio del deficit. In particolare gli Stati membri che hanno aderito all’euro devono continuare a rispettare i vincoli fissati sul bilancio dello Stato, ossia un deficit pubblico non superiore al 3% del Pil e un debito pubblico al di sotto del 60% del Pil (o, comunque, un debito pubblico tendente al rientro). È probabile che i vincoli di bilancio stabiliti dal Patto torneranno a essere oggetto di diatriba tra i governi dell’area euro: alcuni paesi aumenteranno la pressione per chiedere una politica più accomodante e attenuare l’impatto recessivo della Brexit.
QE – Quantitative easing: Il quantitative easing, o più propriamente credit easing, è una delle politiche non standard adottate negli ultimi anni dalle banche centrali dopo aver portato i tassi di interesse a zero o – negli ultimi mesi – a livelli negativi. Consiste nell’aumento della base monetaria – banconote più depositi alla banca centrale – e, per questa via, dell’offerta di moneta, attraverso l’acquisto di prodotti finanziari: titoli di Stato, corporate bond, derivati semplici come gli Abs, ma anche indici di Borsa – sui quali opera, per esempio, la Banca del Giappone – o addirittura valute (l’Autorità monetaria di Singapore opera per esempio sulle monete e non sui tassi di interesse). Viene definito tecnicamente quantitative easing se l’obiettivo è un determinato livello della base monetaria, come in Giappone, e credit easing se è un determinato livello di titoli acquistati.
(3– continua)

L’ARCHIVIO DI “RISPARMIO E DINTORNI”

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