A Cavezzo si sta smontando il centro commerciale 5.9 ShopBox. Se ne stanno occupando, da sabato scorso, i volontari della onlus ‘Tutti uniti per Rovereto e Sant’Antonio’ che lo porteranno in centro Italia, dove aiuterà i negozianti terremotati ad avviare la loro attività, donato al Comune di Accumuli. Prima delle nuove scosse di oggi, la tempistica prevedeva che tutto sarebbe stato pronto a marzo, ora forse la data slitterà.
Sembra una bella storia di solidarietà tra terremotati, e lo è. Ma bisogna raccontare anche l’altra faccia della cronaca. Ovvero che il centro commerciale 5.9 va via da Cavezzo non perché la ricostruzione è finita e il paese è tornato quello del 2012, rinnovato. Siamo ancora a metà del guado, e tanto c’è da fare. Ma la piazza su cui è sorto ha ottenuto contributi a scadenza: per essere incassati i lavori di ristrutturazione devono partire nel giro di qualche mese, per cui i negozianti cavezzesi hanno dovuto traslocare in fretta. E di 17 che ce n’erano, non tutti riaprono. Chiude il ristorante Kariba e la rivendita di restauro. La gelataia molla, ma pare che ci sia qualcuno disposto a rilevare la gestione. Due negozi andranno via dal paese, per riaprire altrove. Nessuno, poi, ritorna al negozio originale, i locali non sono ancora pronti.
Per tutti, un grosso disagio “E’ una scelta imposta da fuori, noi non abbiamo avuto alternative. Quando ci siamo trasferiti qui consideravamo di ammortizzare i costi in 5 anni, invece dobbiamo affrontare nuove spese già adesso – spiegano i negozianti – In più coi lavori in corso nella piazza e gli affitti di Cavezzo che sono molto alti conviene spostarsi”, spiega Emanuela Zavatti dal negozio di abbigliamento taglie forti, che si trasferirà a San Prospero.
“Stavolta – aggiungono i negozianti – è faticoso ripartire, e l’unica soddisfazione di tutti è che riusciremo ad aiutare altre persone ad Accumuli, senza che la struttura muoia del tutto”