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Richiedenti asilo nella Bassa, il caso arriva sul tavolo della Provincia e dell’Ucman

da | Feb 15, 2017 | Richiedenti asilo | 0 commenti

Profughi nella Bassa, il caso arriva sul tavolo della Provincia e dell’Unione Comuni Area Nord. Lo porta il consigliere di Forza Italia Antonio Platis. Ecco la sua nota.

“Dopo avere raccolto 650 firme in poche ore per dire NO all’arrivo dei profughi richiedenti asilo nei comuni martoriati dal terremoto, siamo ancora più determinati ad andare avanti. Sostenendo la linea adottata dal sindaco Palazzi che si è espresso per il no. Un no ragionato, motivato, nell’interesse reale della comunità della bassa che ancora fa i conti con le conseguenze del terremoto. Un no tutt’altro che pregiudiziale. Basta con
decisioni prese dall’alto. E’ stato comunicato, me nessuno ha spiegato nel merito la decisione assunta dall’Anci e dalla Conferenza Stato Regioni di revocare l’esclusione, dal 2017, dei comuni colpiti da calamità naturali, tra cui terremoto e alluvione, dal sistema di riparto dei profughi. Forse il Presidente della Regione Bonaccini, nel suo ruolo di Presidente della Conferenza Stato regioni, non si è reso conto che le condizioni e le criticità che avevano motivato l’esclusione, non sono venute meno. E non si può obbedire a capo chino di fronte a chi ha come unico parametro di valutazione, l’aumento ormai esponenziale dei profughi ai quali è necessario trovare posto. Nell’area nord ci sono centinaia di famiglie che attendono di rientrare nelle loro case e non sanno ancora con quali tempi.
Lo sa Bonaccini che ci sono anziani che sono nati e vissuti in comuni come Finale Emilia ai quali sono stati chiesti anche 30.000 euro, a titolo di contributo per la ristrutturazione dell’alloggio di proprietà classificato inagibile, per rientrare nella loro casa? E fino a che non li garantiranno non potranno vedere i lavori realizzati ed accedervi? Perchè chi ha vissuto e contribuito una vita allo sviluppo della comunità locale deve continuare, a 5 anni distanza dal sisma, a non potere rientrare nella propria casa, mentre la casa sarà invece garantita ai più di 200 profughi previsti? Ci dica almeno quali siano le condizioni venute meno per potere giustificare il fatto che oggi, rispetto a ieri, anche i comuni colpiti dal terremoto devono accettare profughi. E’ una questione di rispetto e di trasparenza.
Elementi di cui, con una interrogazione da discutere nel prossimo consiglio, ho chiesto al Presidente della Provincia Muzzarelli di farsi garante.
Fare arrivare più di 200 soggetti, che potrebbero anche essere o tutti o in parte clandestini, e sistemarli in alloggi con contributi pubblici appare alquanto inopportuno. Così come appare inopportuno trovarsi di fronte l’ennesima decisione presa dall’alto senza un confronto preliminare, avvenuto solo a decisione già assunta. Così come è inaccettabile la mancanza di un quadro preciso, aggiornato ed accessibile, sull’esatta distribuzione dei profughi nei diversi comuni e sul corretto rispetto dei criteri di riparto nei diversi comuni. Strumento essenziale per programmare in maniera strutturata ed efficacia ogni tipo di intervento”

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