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Ambiente Finale Emilia, l’Osservatorio civico “Ora tocca a noi” si rivolge alla Procura della Repubblica.

da | Mag 30, 2017 | Finale Emilia | 0 commenti

Non sono bastate oltre 700 firme di cittadini finalesi e massesi a sostegno di un Consiglio Comunale aperto per convincere l’Amministrazione a confrontarsi con la cittadinanza sui temi ambientali. La risposta dell’Osservatorio civico “Ora tocca a noi” all‘incontro pubblico sui temi ambientali è stata un esposto alla Procura della Repubblica, depositato nei giorni scorsi, relativo a gravi violazioni normative ambientali che riguardano vari impianti industriali del nostro territorio.

“La scelta di organizzare  – spiega l’osservatorio in una nota – un incontro pubblico e non un Consiglio Comunale aperto ha il sapore di strategia tattica che non ci interessa.

Non parteciperemo a questo incontro perché è solo il Consiglio Comunale l’organo preposto per definire atti concreti in risposta alle varie problematiche ambientali del nostro territorio. Non parteciperemo perché i cittadini non hanno chiesto un’assemblea che non ha potere decisionale. Non parteciperemo perché queste assemblee non risolvono, sono solo contenitori, sfogatoi, dove si mescola il sacro e il profano senza che gli amministratori prendano impegni.  Non parteciperemo perché l’assemblea non delibera non decide I cittadini chiedono decisioni. Non parteciperemo perché rischiamo di confondere la gente e di avallare il tentativo di fare propaganda. 

Non parteciperemo perché non vogliamo fare polemica, non vogliamo parlare. abbiamo già detto, spiegato e dimostrato, ora tocca a voi prendete decisioni, le chiacchiere non ci interessano. 

Siete pronti? Ad un anno dal voto abbiamo ancora gli stessi problemi, cambia la bandiera ma l’aria è sempre quella, qui non si vive. Non solo non parteciperemo ma invitiamo la cittadinanza ad assumere un atteggiamento deciso e fermo: NON partecipate, non è quello che abbiamo chiesto alle nostre richieste hanno risposto.

Perché non si è voluto convocare un Consiglio Comunale aperto? È molto più facile organizzare un convegno preconfezionato dove nessuno è tenuto a prendere impegni solenni rispetto alla convocazione di un Consiglio Comunale aperto dove le parole e gli atti vengono verbalizzati e rimangono nero su bianco”

 

 

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