Torna in libertà un componente della banda dei finti Carabinieri che ha realizzato, secondo le accuse, decine e decine di colpi puntando a derubare gli anziani. L’uomo, il più giovane della banda composta da padre e due figli tutti residenti in un campo nomadi piemontese, è incensurato, e per questo il giudice ha disposto la revoca della misura cautelare che aveva portato il giovane in carcere a Modena.
Al Sant’Anna rimangono invece suo padre e suo fratello, che di precedenti penali ne hanno una sfilza. I tre della banda, finti Carabinieri o finti tecnici del gas o sedicenti dipendenti del Comune, carpivano la fiducia degli anziani bussando alla porta fingendo di doversi occupare di ladri o con altre scuse. Una volta dentro, distraevano al vittima e razziavano velocemente denaro e ori. Erano stati presi dopo l’ennesimo colpo a Pavullo dopo un lungo e pericoloso inseguimento per le strade di montagna.
Alla banda si attribuiscono più di dieci episodi solo nella provincia di Modena. Ma segnalazioni di un loro possibile coinvolgimento arrivano dal reggiano, dal bolognese, dal parmigiano e dal mantovano per cui si ipotizza che possano essere stati protagonisti anche di un centinaio di truffe.