A cinque anni dal terremoto in Emilia-Romagna, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in eleicottero nei luoghi colpiti dal sisma: prima a Mirandola e poi a Pieve di Cento. Il Capo dello Stato è giunto a Mirandola dove, nell’Aula Magna ‘Rita Levi Montalcini’ del polo scolastico, ha partecipato al convegno “Fare scuola. Ricostruzione. Innovazione. Comunità” organizzato dalla Regione Emilia Romagna. Ad attenderlo nella sala che solo a metà convegno è stata riempita con qualche classe delle scuole vicine, tanti rappresentanti delle istituzioni e i familiari delle vittime del sisma a cui il presidente ha riservato molta attenzione.
L’arrivo di Mattarella sulle note dell’inno nazionale
Dopo il saluto del sindaco di Mirandola, Maino Benatti, e la proiezione di un filmato sulla ricostruzione dal titolo “5 anni dopo”, hanno preso la parola l’architetto Mario Cucinella e il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini (il discorso di Bonaccini: clicca qui). E’ quindi intervenuto il Presidente Mattarella.
Dopo circa un’ora e mezza Mattarella si è avviato all’uscita salutando alcuni dei familiari delle vittime del sisma, sindaci e rappresentati delle istituzioni: tra il pubblico l’ex presidente della regione Vasco Errami (che ieri è diventato cittadino onorario di San Possidonio) e l’ex presidente della Commissione Europea Romano Prodi, il quale è stato visto anche in centro per un veloce caffè al bar Nazionale.
Terminato il convegno Mattarella si è spostato a piedi nel distretto scolastico di Mirandola per raggiungere prima il tecnopolo (dove gli è stata regalata una bottiglia di aceto balsamico col pennino per fare le decorazioni inventato proprio qui), poi in biblioteca e infine in visita alla scuola elementare Dante Alighieri
Il presidente ha dunque effettuato una visita davvero rapida e blindata. Poche le occasioni di contatto con il pubblico, soprattutto è mancato una sguardo globale a ciò che è oggi, coi suoi successi ma anche coi suo ritardi, la Bassa post terremoto.