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Ospedale Mirandola, Lugli e Platis (Fi): “La chiusura estiva di diversi posti letto ci sarà, ma mai come il 2016. Salvi i 4 posti letto di semintensiva e cardiologia”

da | Giu 20, 2017 | Mirandola, Salute | 0 commenti

Come, purtroppo, avviene sempre negli ultimi anni, per permettere le varie ferie al personale, l’Ausl è costretta a ridurre l’attività degli ospedali.

Marian Lugli

Questa volta – spiegano Marian Lugli e Antonio Platis, consiglieri di Forza Italia – il taglio c’è, ma è più ‘chirurgico’ e risparmia cardiologia e, soprattutto, i 4 letti di terapia semintensiva. Questa scelta è un’ottima notizia in quanto risparmia un reparto e dei posti letto strategici per l’ospedale ed il pronto soccorso. Ricordo – sottolinea Platis – che negli ultimi anni ed anche l’estate scorsa questa attenzione non era stata registrata per Mirandola. L’Ausl prevede quindi il “normale” percorso per il 118 e quindi, come durante il resto periodo dell’anno, il Pronto soccorso di Mirandola sarà in grado di dare piena risposta anche alle patologie cardiologiche.

Il Santa Maria Bianca ha mediamente attivi durante l’anno circa 180 infermieri e 50 operatori socio sanitari (oss), mentre nel periodo estivo saranno in forze 165 infermieri e 45 oss.

Numeri alla mano, il direttore generale Annicchiarico taglierà 10 posti da giugno al 17 settembre nella aree Cardiologia-Pneumologia-Medicina Generale portando i letti da 60 a 50, mentre ortopedia e chirurgia sarà ridotta a luglio ed agosto da 22 a 12 letti.

Quest’ultima riduzione è concomitante con la riduzione significativa dell’attività operatoria programmata. Il blocco del padiglione 2 sarà completamente chiuso dal 3 luglio al 3 settembre mentre la sala operatoria del padiglione 8 rimarrà attiva per le urgenze e per una seduta giornaliera 5 giorni a settimana.

Per quanto riguarda i posti letto ridimensionati – precisano gli esponenti di Forza Italia – è giusto precisare che il tasso di utilizzo nel medesimo periodo del 2016 è in linea con il calo dei pazienti nel periodo estivo e della riduzione dell’attività operatoria. Auspichiamo, invece, che per far fronte alle numerose liste d’attesa, l’interruzione dell’attività operatoria sia in futuro rimodulata per permettere di avere un pieno utilizzo delle strutture sanitarie.

 

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