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Partito Democratico tra incredulità e delusione. Olivetti: “Faremo opposizione”

da | Giu 12, 2017 | Novi | 0 commenti

Matteo Renzi segretario nazionale del Pd

E’ una batosta pesante quella per il Partito Democratico modenese che a Vignola riesce solo a sperare nel ballottaggio col centrodestra, a Serramazzoni (almeno lì) conferma la preminenza e a Novi di Modena certifica la debacle. Pochi mesi fa, a giugno, sempre nella Bassa, sempre in un Comune pesantemente terremotato e sempre con Matteo Renzi segretario nazionale, a Finale Emilia il Pd lasciò spazio a un governo di centrodestra

Il risultato: Diacci 2054 voti, Olivetti 1792

A Novi consegna il Comune a un suo ex, Enrico Diacci che fu consigliere coi colori democrat qualche anno fa e ora è stato eletto come civico. Ma nessuno può essere più lontano di un ex, e la sconfitta brucia se possibile ancora di più.

Di chi è la colpa? A Modena, dopo aver concentrato tante attenzioni in campagna elettorale su Vignola, si scarica tutto su Giulia Olivetti, assessor giovane di Luisa Turci non doveva far altro- in teoria – che andare all’incasso di dieci anni di autocelebrato buon governo Pd.

“Purtroppo la candidata sostenuta dal Partito democratico non è riuscita a centrare l’obiettivo di guidare Novi”, sono le taglienti parole della segretaria provinciale Pd Lucia Bursi, che recrimina anche la scelta di puntare su un giovane: “Avevamo puntato su una squadra giovane e nuova, pur sapendo che c’erano realtà come quella di Rovereto che vivevano una situazione di disagio che avrebbe potuto sfociare in un voto di dissenso”. 

La Olivetti abbozza e individua il problema della sconfitta nello stile con cui ha portato avanti la campagna elettorale. Sobrio, senza mai nè attaccare ma nemmeno citare gli avversari. Una scelta sicuramente demodè, che forse è stata confusa con un’eccessiva supponenza ed arroganza.  “Siamo contenti del lavoro svolto- ha dichiarato questa notte – Abbiamo fatto una campagna elettorale positiva e propositiva senza mai demonizzare l’avversario. Abbiamo creato un gruppo unito con gli stessi valori, siamo pronti a lavorare per il nostro paese come opposizione”.

Rovereto, citava la Bursi. Qui Diacci, che ha un distacco complessivo di 262 voti, percentuale bassa, nella frazione ha surclassato il Pd di ben il 20%. Tradizionale feudo rosso, che ha sempre garantito percentuali bulgare, stavolta ha lasciato andare alla deriva la candidata Pd. Un trattamento tanto simile a quello con cui si sono sentiti trattare – evidentemente – i tanti terremotati di Rovereto.

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