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2 agosto, una voce per Carla Gozzi

da | Lug 28, 2017 | In Primo Piano, Concordia, Medolla, La nostra storia | 0 commenti

Dare voce alle storie di chi alle 10.25 del 2 agosto 1980 ha smesso di avere voce.

Paolo Rocca, già sindaco di Medolla dal 1981 al 1988 ed ex funzionario della Città Metropolitana di Bologna ora in pensione, sarà uno degli ottantacinque narratori del Cantiere 2 agosto, coordinati dal regista Matteo Belli e dalla storica Cinzia Venturoli che mercoledì prossimo per tutta la giornata, dalle 11 alle 23 – ripetendo la pièce cinque minuti ogni ora – metteranno in scena le ottantacinque storie dei caduti della strage raccontandole in ottantacinque luoghi diversi di Bologna.

Rocca darà voce a Carla Gozzi, la giovane di Concordia sulla Secchia, cui il Comune intitolò una via nel 1982.

“Ho scelto di narrare – racconta Rocca al nostro giornale – Carla Gozzi che abitava a Concordia perché essendo una persona del territorio pensavo fosse più semplice trovare informazioni. È una delle vittime di cui si sapeva poco”.

Rocca ha intervistato sette persone che l’avevano conosciuta. Si tratta di due compagne di scuola, un collega di lavoro, un amico del fratello, un fotografo e un salumiere che – continua Rocca – “avevano negozio in via della Pace dove abitava, quindi la vedevano passare, e un’insegnante, sua conoscente, che la incontrò dal salumiere pochi giorni prima del 2 agosto 1980. Sono persone che l’hanno conosciuta in momenti diversi”.

La storia di Carla Gozzi sarà narrata da Rocca in piazza di Porta Ravegnana al minuto 33 di ogni ora, dalle 11 alle 23.

“Ognuno – racconta l’ex sindaco – ha deciso cosa raccontare e come farlo. Abbiamo avuto l’aiuto del regista Matteo Belli, col quale ognuno di noi si è incontrato due volte per mettere a punto il testo. Ė stata molto bella la prima parte di ricerca delle testimonianze, ho trovato molta disponibilità. Ad esempio con la compagna di scuola ho parlato per più di due ore”.

Il racconto, invece, durerà quattro minuti e per tutti i narratori sarà una bella prova di resistenza interpretare per dodici ore il testo. Infatti, le storie non saranno lette, ma narrate a memoria.

“Questa – conclude Rocca – è un’iniziativa di memoria e noi non raccontiamo la strage, ma parliamo delle vittime in quanto persone che vivevano la loro vita. Spesso quando si parla di questi eventi, delle vittime rimangono solo i nomi. Invece erano persone vive, con le loro storie e queste storie vanno raccontate soprattutto ai giovani. Alcuni dei narratori non erano nemmeno nati nel 1980. La memoria è qualcosa che appartiene, o dovrebbe appartenere, a tutti ed è ciò ci permette di avere un’identità”.

In piazza Maggiore a Bologna sarà attivo un infopoint in piazza Maggiore, gestito da personale dell’Assemblea legislativa, dove saranno disponibili anche le mappe cartacee per scovare i narratori lungo i 12 percorsi. Tutte le informazioni e  la mappa interattiva, consultabile anche da smartphone sui luoghi delle narrazioni, comprese le biografie delle persone, sono disponibili sul sito dell’Assemblea legislativa regionale.

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