Per un allevamento di pollame a Mirandola, zona di Tramuschio, che conta 132mila capi, ma capace a pieno regime di ospitarne fino a 170mila, aperta campagna, il servizio veterinario dell’Ausl ha proposto e ottenuto che il Comune emettesse un’ordinanza a tutela della sanità pubblica nonostante l’allevamento sia considerato tra i più curati della zona come è stato riscontrato dalle stesse autorità.
Come emerge dalla rassegna stampa di oggi, il controllo di un veterinario ha evidenziato come la morte di 38 galline sia sempre riconducibile alla Tifosi Aviare, virus che si trasmette anche solo per vicinanza.
Il pollame arriva da un’azienda del veronese e le analisi di laboratorio hanno identificato nella Tifosi la causa di morte accertata. Sono gli stessi esperti a limitare gli allarmismi, evidenziando come la lontananza del focolaio da altri allevamenti è già di per sé un fattore che riduce drasticamente la possibilità di contagio. Diversi animali sono già stati inviati al macello così come prevedono i dispositivi sanitari: entreranno per ultimi dopo essere rimasti in isolamento tutta la giornata e subito dopo si procederà alla bonifica della struttura.
L’ordinanza del Comune ha imposto all’azienda agricola nove interventi di garanzia e sicurezza: isolamento immediato dei volatili ammalati o sospetti o soppressione; disinfestazione dei pollai, parchetti, tutti i luoghi infetti e le gabbie; obbligo di tenere in luoghi chiusi o recintati il pollame, colombi o altri volatili che si trovano nelle immediate vicinanze del pollaio infetto; trattamento idoneo delle spoglie degli animali e del letame; smaltimento in un macello adeguato; tenere chiusi i ricoveri e disinfettarli; impedire ogni contatto del personale con animali dei luoghi vicini; non trasportare altrove animali da cortile, foraggi, attrezzi e letame.