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La ricostruzione dell’omicidio: “Le hanno chiesto un bicchiere d’acqua e poi l’hanno ammazzata”

da | Ott 24, 2017 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Cronaca | 0 commenti

Trenta euro in contanti e due catenine d’oro. Per questo magro bottino, secondo l’esito delle indagini dei Carabinieri che hanno portato al fermo di tre ragazzi,  è stata uccisa Mirella Ansaloni, la 78enne di Finale Emilia trovata morta lo scorso 19 settembre nella sua casa di via Orazio Vecchi. Fermati con l’accusa di omicidio volontario e rapina tre giovane di origine marocchina, due di 19 anni e uno di 22 incensurati e figli di famiglie integrate che vivevano da anni a Finale Emilia

Proprio uno dei diciannovenni, vicino di casa della vittima, avrebbe progettato il piano sfruttando il fatto che Ansaloni lo conosceva. Il giovane avrebbe poi coinvolto gli altri due amici.

La ricostruzione dei Carabinieri

E’ la mattina del 18 settembre, i tre stanno ascoltando musica in un’abitazione vicino a quello della vittima, nell’attesa che la signora torni a casa con la spesa. Quando la vedono chiedono se può dar loro un bicchiere d’acqua. La signora li fa entrare e appena dentro  – secondo le valutazioni dell’Arma – i tre l’aggrediscono colpendola con le due bottiglie che sono sul tavolo. La signora tenta di difendersi e urla, ma invano. I tre le strappano la catena d’oro che ha al collo, catena non ancora ritrovata. Uno esce per vedere che nessuno abbia sentito le urla, l’altro va in camera da letto, prende un collier e 30 euro appoggiati sul comodino e poi fuggono.

Salgono prima su una corriera per Ferrara, poi, in due prendono il treno verso Milano dove al mattino vendono il collier per 500 euro ad un Compro oro. Sulla tratta Bologna-Milano vengono anche multati dal controllore. Credono di averla fatta franca ma i Carabinieri indagano, mettono insieme elementi decisivi, tracciando una pista che porta al 19enne vicino di casa della vittima, che aveva traslocato da poco.

LE IMMAGINI DELLE INDAGINI

Le indagini

Cruciale per arrivare ai tre giovani la collaborazione tra i comandi dei carabinieri di Modena, Carpi e Finale Emilia, coordinati dal pubblico ministero Claudia Ferretti e l’intuito degli investigatori che fin da subito non si sono fermati allo scenario di apparente ordine sulla scena del delitto, che poteva far pensare a morte naturale a causa di una caduta visto che la donna soffriva di svenimenti ed era solita portare uno scialle legato al collo. Ma gli investigatori non escludono nessuna pista. Poi, l’esito dell’autopsia che rileva sul corpo della donna ferite compatibili con una morte violenta. Le indagini dell’Arma continuano. C’è anche un sms, un messaggino che una vicina di Ansaloni invia al marito dopo avere visto uno dei ragazzi sospettati dell’omicidio bazzicare in zona proprio la mattina del 19 settembre. La donna chiede al consorte cosa ci facesse quel ragazzo a 50 metri dalla casa di Ansaloni, visto che la famiglia si era già trasferita e non risiedeva più lì. Tutti elementi che tracciano la pista che porta al 19enne vicino di casa della vittima.
Il pubblico ministero Lucia Musti, nel dare notizia dei tre giovani fermati spiega: “Sono incensurati, figli di famiglie normali integrate sul territorio che avevano frequentato la scuola a Finale. In due, a fine ottobre avrebbero dovuto frequentare un corso professionale. Sono quindi ragazzi che potrebbero essere figli di tutti noi. Le indagini che hanno portato al fermo dei tre sono il risultato del successo dell’Arma, che hanno ritrovato il collier venduto dal compro oro di Milano, e della cittadina, vicina di casa della vittima, che vedendo il ragazzo manda l’sms al marito”.
I tre sono stati fermati con l’accusa di omicidio volontario e rapina. Mercoledì 25 ottobre è attesa la convalida del fermo da parte del gip.

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