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L’eco-villaggio al 100% dove cibo ed energia sono a «km 0», un’idea per la ricostruzione nella Bassa

da | Gen 12, 2014 | Curiosità, Aziende coraggiose, Ricostruzione |

eco villaggioE’ nel parmense, ma potrebbe tranquillamente nascere anche qui. Sul Panaro.net segnala questa storia perchè può essere modello per la ricostruzione nelle Bassa.
E’ la storia di Agrivillaggio, un quartiere “ecologico totalmente autosufficiente dal punto di vista alimentare ed energetico, fornito di negozi e servizi, dove nulla viene sprecato, tutto viene prodotto secondo i cicli naturali dell’agricoltura e i cui abitanti si muovono a piedi, in bici o con auto elettriche”, racconta il Corriere della Sera. “Un eco-villaggio, «unico al mondo» afferma chi lo ha pensato, capace di provvedere ai bisogni dei residenti nel rispetto dell’ambiente.

L’idea è di “Giovanni Leoni, 52 anni, imprenditore agricolo parmense che a mesi vedrà  diventare realtà il suo progetto, 28 ettari sui quali il prossimo settembre verranno posate le 60 abitazioni (per altrettante famiglie, totale 240 persone)”

“Il cuore pulsante, «il polo energetico» come lo chiama Leoni, è la stalla già perfettamente funzionante e in linea con le migliori tecnologie, che sforna cibo, consente il riciclo dei rifiuti e produce energia (biogas, quindi metano).
Il progetto di Leoni, a un tiro di schioppo da Parma, a Vicofertile, dove la campagna lambisce la prima periferia, non è un ritorno al Medioevo, «né una suggestione da eremita». È un modo diverso di pensare il futuro, l’alimentazione, l’abitabilità, i rapporti sociali. Un modello alternativo alle grandi megalopoli-dormitorio che parte dalla constatazione «dell’enorme debito ecologico che il genere umano ha ormai contratto con la Terra».
Un modello che punta, nel rispetto dei cicli, a creare un mondo con più beni e servizi e un minor impatto ambientale:«A differenza di adesso, l’agricoltura del futuro dovrà partire dal fabbisogno ideale di ciascuno, guardando in faccia il consumatore». È quella che Leoni chiama «agricoltura on demand»: «Nel villaggio gli orti e i frutteti produrranno cibo per un migliaio di persone, anche se i residenti sono 200: l’eccedenza sarà venduta all’esterno». ”

Leggi tutto l’articolo di Francesco Alberti

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