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“Inaccettabile che le istituzioni non abbiano individuato una soluzione al problema”. Così Prc bolla l’esito dell’incontro avvenuto l’altro giorno tra i bancari di Abi e il comitato di cittadini Sisma 12. Tema del confronto: blocco dei mutui per chi ha la casa inagibile. Esito: nulla se non l’impegno a una moral suasion. Commento di Rifondazione con Judith Pinnock (Segretaria PRC Federazione Modena, in foto) e Stefano Lugli (Responsabile Area sisma PRC Federazione Modena): “purtroppo ce lo aspettavamo. Eppure, per chi ha la casa inagibile a causa di un sisma dovrebbe essere scontato non pagarci sopra il mutuo fino al ripristino dell’agibilità della stessa, specie se la ricostruzione privata è ferma, a 20 mesi dal sisma, all’erogazione del 5,6% delle risorse disponibili. Ma evidentemente in questo paese non c’è mai nulla di scontato e, soprattutto, non si è mai pronti ad affrontare i problemi per tempo!”, è l’osservazione.
“Il risultato dell’inadeguatezza politica e istituzionale si aggiunge – è che si mettono in gravissima difficoltà migliaia di famiglie che devono affrontare contemporaneamente le spese della ricostruzione e le spese del mutuo sulla casa da ricostruire.
Ricordiamo che le modalità di accesso ai contributi per la ricostruzione non necessariamente coprono il 100% della spesa di ripristino dell’immobile. Già questa è una beffa, ma pagare il mutuo su un immobile che non si utilizza è una doppia beffa del tutto inaccettabile, così come lo è chsi affidi alla banca la facoltà di sospendere o meno le rate del mutuo di chi ha l’immobile inagibile lasciando così da solo il terremotato di fronte all’istituto bancario.
Serve subito un provvedimento legislativo che stabilisca con certezza il blocco volontario dei mutui, senza oneri, sulle abitazioni inagibili fino al ripristino delle stesse. E questo senza alcuna scadenza temporale dal momento che è ormai evidente che i tempi di ricostruzione pensati dalle istituzioni non sono gli stessi della ricostruzione reale.
Il cratere sismico vive una condizione di perenne caos normativo e burocratico che spesso unisce la condizione dei terremotati a provvedimenti governativi di tutt’altro genere lasciando appesa ad un filo la vita di migliaia di persone colpite dal sisma. Questa situazione non è più inaccettabile: a 20 mesi dal sisma pretendiamo per l’Emilia un provvedimento ad hoc che si occupi solo di ricostruzione e per l’Italia una legge sulle calamità che non ci faccia trovare di nuovo impreparati alla prossima tragedia.
Le istituzioni e la politica – è l’appello di Prc – si diano una mossa, l’Emilia non ha più tempo di aspettare!”
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