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Aipo, Fortunato in audizione in Commissione in Regione

da | Feb 20, 2014 | Notizie | 0 commenti

Spiega che la rete idrografica del Po si trova in una situazione in cui esiste un controllo diffuso e regolare, avverte che questo controllo non è ottimale, ma sostanzialmente competente. Sono le spiegazioni che sta dando in Regione Luigi Fortunato, direttore di Aipo, che è stato invitato a partecipare alla Commissione Consiliare Territorio e Ambiente. Obiettivo, dare spiegazioni ai consiglieri regionali e agli assessori sull’alluvione di gennaio.

Per Fortunato, che sottolinea di avere «35 anni di esperienza in materia in quanto ingegnere idraulico», è grande «la competenza trovata presso il Magistrato per il Po, nonostante le condizioni pesanti di lavoro», per le difficoltà registrate, dalla scarsità delle risorse, al personale, «che rendono l’attività tecnica più difficile di quanto non sia». Nonostante «il lavoro in queste condizioni sia faticoso», sottolinea ancora Fortunato secondo quanto riportato dalla Gazzetta, «sono pieno di colleghi che amano quello che fanno e lo fanno molto al di là di quello che viene a loro chiesto», e anche se «le soluzioni non sono dietro l’angolo si tratta di lavorare per migliorare». Riguardo le dinamiche di spesa per la manutenzione straordinaria degli argini, Fortunato sottolinea come «Aipo non ha autonomia di bilancio e non può disporre autonomamente di fondi per interventi strutturali, se non in occasioni particolari», l’Agenzia è soltanto «soggetto gestore ed attuatore ed opera in relazione a quello che è la programmazione”.

Scagiona poi la nutria come potenziale colpevole. Fortunato, rispondendo a chi chiede che tipo di attenzione sia posta da Aipo sulla presenza di fauna selvatica risponde che “volpi, tassi e conigli selvatici sono pericolosi”, in quanto “fanno le tane più ampie e passanti”, con un innesco “di movimento d’acqua che vuota l’argine”. Pur “constatando un aumento preoccupante di scavernamenti nei corpi arginali per lo più collegata alla presenza di una serie di animali”, non esiste la prova “che l’evento del 19 gennaio sia legato a questo”, e che poi “non salti fuori che diamo la colpa alla fauna”, conclude Fortunato.

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