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Martedì si rimedia all’erroraccio sulla dilazione fiscale triennale ai terremotati

da | Feb 21, 2014 | speciale terremoto | 0 commenti

luigi_zanda_terremotatiDopo la scandalosa rimozione di ieri, e dopo che stamattina il presidente Grasso rassicurava avrebbe rimediato, e stato depositato, nella tarda mattinata di oggi, il disegno di legge, a prima firma del capogruppo Pd Luigi Zanda, che raggruppa tutti gli emendamenti stralciati dal presidente del Senato Grasso in sede di conversione del decreto legge Enti locali, tra cui anche quello dei senatori Pd Vaccari e Broglia che introduce la dilazione fiscale triennale per l’area del cratere sismico. “Il disegno di legge d’iniziativa di senatori di tutti gli schieramenti politici – spiega il senatore modenese Stefano Vaccari in un comunicato stampa– approderà, già nella mattinata di martedì prossimo, in Commissione Bilancio, che lo esaminerà in sede legislativa. E’ questa, infatti, la via preferenziale che il presidente Grasso ci ha garantito (suggerita dal presidente della 5° Commissione Azzollini) consapevole che la decisione di stralcio degli emendamenti presa nella giornata di ieri rischiava di mettere in seria difficoltà alcune delle aree colpite dalle più gravi calamità naturali degli ultimi anni”. Da notare che tutti gli emendamenti, compreso quello che riguarda l’area colpita dal sisma del 2012, avevano già passato il vaglio della Commissione Bilancio, erano stati esaminati, votati ed approvati con il parere favorevole del Governo ed erano, quindi, dotati della necessaria copertura finanziaria. L’articolo 16 del nuovo Disegno di legge dal titolo “Ulteriori disposizioni per favorire il superamento delle conseguenze del sisma nelle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto del maggio 2012 e del sisma nella regione Abruzzo di aprile 2009” recita, quindi, testualmente “…la restituzione del debito per quota capitale al 1° gennaio 2014, comprensivo della rata non corrisposta alla scadenza del 31 dicembre 2013 ai sensi del successivo comma 10-ter, può essere prorogata, previa modifica dei contratti di finanziamento e connessa rimodulazione dei piani di ammortamento, per un periodo non superiore a tre anni, non ulteriormente prorogabile, rispetto alla durata massima originariamente prevista. La Cassa depositi e prestiti Spa e l’Associazione bancaria italiana adeguano le convenzioni…”

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