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Terremoto, licenziamento, alluvione e sfratto: si cerca aiuto per una famiglia che ha perso tutto

da | Feb 19, 2014 | Notizie | 3 commenti

alluvione rifiutiUna vita sconvolta dalle scosse del terremoto, il lavoro che viene meno, il trasferimento in un paese diverso e poi l’alluvione. Ora lo sfratto completa il poker di disgrazie che colpisce madre e figlia.
Accade a Bastiglia, la loro richiesta di auto è stata accolta dal gruppo dei volontari di Co. V.al.E. e noi la rilanciamo sperando che qualcuno si faccia avanti per dare una mano a queste donne.La vita che le due conducevano a Cavezzo fino al 2012 era spartana ma dignitosa: il lavoro come commessa in un negozio per la figlia, qualche acciacco per la mamma.
Poi a maggio il terremoto rende la casa in cui vivevano in affitto inagibile: le due si trasferiscono  a Bastiglia. Qui la figlia fa avanti e indietro con la sua auto per lavorare, fino a quando il negozio le comunica il licenziamento a causa della inagibilità della sede.
Per qualche tempo c’è l’assegno di disoccupazione ad aiutare, ma da qualche mese non viene più erogato.

Lavoro però non se ne trova e a oggi non c’è, a parte qualche ora di pulizia da un privato.
Quei pochi euro servono a pagare da mangiare, e l’affitto non si riesce più a pagare.
Rimane la macchina, ma quella se la porta via l’alluvione di gennaio. L’acqua del Secchia porta vi anche tutti i ricordi che erano stipati nel garage, due vite che adesso non hanno più un passato.

Un futuro, però, le due donne ce l’hanno: il 7 marzo l’ufficiale giudiziario busserà alla porta per intimare lo sfratto. “Non abbiamo nessuno che ci ospiti, neanche più l’auto per dormirci dentro”, raccontano desolate le due. E tra le lacrime chiedono aiuto.
Chiedono un avvocato che spieghi loro come fare, o qualcuno che offra una casa (possono pagare, hanno fatto due conti, non più di 300 euro al mese, aspettando i nuovi ammortizzatori sociali cui la figlia spera di avere diritto), o un lavoro per la figlia (che ha esperienza come commessa, anche al banco frigo). Un paese vale l’altro, sono disponibili a trasferirsi basta che l’appartamento non sia senza ascensore: la mamma è diabetica, ha già avuto una operazione al cuore.

I volontari di Co.V.Al.E sono disponibili a fare da tramite e si possono contattare a questo indirizzo mail: donatellamcasa@gmail.com

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