Non si fermano le indagini sull’alluvione e proseguono anche l’acquisizione di dati.Ieri il procuratore capo Vito Zincani, ha fatto il puntosulle indagini che chiariranno le cause cedimento degli argini a San Matteo e le eventuali responsabilità. Un focus particolare si fa sul ruolo degli animali, in particolare le nutrie.
Per la Procura la rottura degli argini è imputabile a una congiuntura di fattori, in primis le piogge abbondanti, ma vanno chiariti anche tutti gli aspetti idrogeologici e il funzionamento delle casse di espansione a Campogalliano.
Il procuratore capo ha chiarito anche che sono al vaglio degli inquirenti i documenti sulla convenzione tra Provincia e Aipo per la gestione delle nutrie. Obiettivo: capire come sono state utilizzate le risorse stanziate da ogni ente su questo capitolo.
Sono circa 350 circa le tane monitorate da Aipo tra Secchia e Panaro subito dopo l’alluvione: inevitabilmente tante o si poteva contenerne il numero se si fosse controllato il loro proliferare? Questo il nodo da sbrogliare.