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Movimento 5 Stelle, alla Camera la mozione sull’alluvione del Secchia

da | Mar 11, 2014 | Alluvione | 0 commenti

MoVimento_5_Stelle“Che cosa sia stata “l’esondazione”del Secchia di metà gennaio i modenesi a nord della Via Emilia lo ricordano bene. I ritardi nel dare l’allarme, l’acqua che entrava nelle case, nelle botteghe, nelle officine, la scomparsa di Giuseppe Oberdan Salvioli. Il fango che ancora trovi dappertutto, gli abitanti di Bastiglia e Bomporto faranno fatica a dimenticarlo.
A Roma neppure se ne sono accorti.
Un po’ di Protezione civile, una breve sospensione delle tasse e degli  orpelli fiscali e via, fino alla prossima emergenza. Che regolarmente si è verificata tra fine mese e metà febbraio, in Veneto. Nutrie, tassi e volpi, ma anche struzzi”. A ricordarlo ci ha pensato il M5S, con una mozione specifica e corposa, a prima firma dei deputati Vittorio Ferraresi  e Michele Dell’Orco,  che approderà alla Camera questa settimana affiancata alla mozione della Lega Nord.

“Abbiamo presentato questa mozione  – scrivono i deputati pentastellati – per dare la sveglia al Governo- dice Ferraresi – non è possibile che ogni volta che c’è una emergenza ci siano ritardi negli aiuti e risorse che par di mendicare.

Vogliamo una normativa sulle emergenze valida per tutti , l’Italia ha l’82% di Comuni a rischioidrogeologico e non ha una legge organica, una follia. Come per ilterremoto non sai mai cosa ti verrà rimborsato, quando arriveranno i soldi, come fare per averli, sai solo che dovrai comunque continuare a pagare le tasse.

Inaccettabile.Abbiamo chiesto subito una moratoria fiscale di almeno tre anni, il ripristinodegli edifici e il rimborso per i danni ai beni mobili, sia produttivi che civili.

E poi che si cominci a fare sul serio per rilanciare l’economia produttiva del territorio.Le imprese ed i lavoratori hanno subito due gravi colpi, terremoto ed alluvione, hanno bisogno di una prospettiva nuova, seria, incisiva.

Lo diciamo dasempre, fin dalle prime azioni parlamentari di marzo e aprile 2013, lo abbiamo ripetuto: dopo questi disastri occorre una fiscalità di vantaggio per favorire la ripresa, realtà possibile, checché ne dicano i fautori del sadico rigore fiscale. Pare che anche il partitone locale, con Errani in testa, se ne stia accorgendo, forse perché si avvicinano le elezioni amministrative.

Ammortizzatori sociali per non affamare i lavoratori , che le risorse pubbliche per aiutare laripresa siano escluse dal patto di stabilità , che si tengano insiemealluvione e terremoto e che Errani cominci a tirar fuori i 6 miliardi e che li distribuisca a chi ne ha bisogno.

Abbiamo chiesto che intervenga il Fondo di garanzia statale per convincere le banche e finanziare le imprese.

Fiduciosi che anche il Partito Democratico, convinto dai suoi attenti parlamentari locali, voti la nostra mozione, lo attendiamo alla prova dei fatti, ovvero in questo caso, dei voti”.

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