Sismicità, subsidenza, impatto ambientale, quanto è compatibile un territorio del genere con perforazioni in stile Klondike come quelle che si temono nella Bassa ferrarese? E’ il tema che gli attivisti No Triv portareanno in Regione il 20 marzo prossimo: alle 15, accompagnati dal sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani incontreranno l’assessore regionale alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli.
Bisogna tenere alta la guardia, e tutti dobbiamo rimanere attenti, spiega la portavoce del movimento No Triv Irene Gigante
Come riferisce il sito estense.com “Alcuni di noi sono andati a Roma e hanno avuto accesso ad alcuni atti al Ministero in cui risultano pareri favorevoli della Regione per alcuni interventi sul territorio”. “La preoccupazione – spiega Claudio Mosca – nasce dal fatto che Errani ha deciso di istituire la commissione Ichese per rendicontare il legame tra permessi di ricerca e sismicità e tutto è stato bloccato finché non si avranno i risultati ma ci chiediamo perché, se tutto è fermo, continuino ad arrivare richieste per ottenere permessi di ricerca”.
Il timore deriva anche dal fatto che nella zona di Formignana sarebbe stato realizzato un pozzo esplorativo già pronto per l’eventuale prossima attività di estrazione: “La legislazione è talmente a favore dei petrolieri – spiega ancora Mosca – che arrivati a questo punto con le autorizzazioni è difficile poi bloccare l’attività successiva”. Non solo, a preoccupare ci sarebbe anche un’ulteriore richiesta di permesso, denominato “Zanza” che riguarderebbe tutto il perimetro di Formignana con pozzi poco distanti tra loro che si aggiungono agli altri permessi – sono 8 in totale – richiesti nel ferrarese dopo l’accordo Stato-Regione del 2006: “Stiamo parlando – continua Mosca – di una serie di pozzi in tutto il territorio, non di un pozzo singolo che si potrebbe anche accettare”.
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