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Lavoro, c’è una piccola ripresa, ma senza occupazione. I dati Cgil

da | Apr 29, 2014 | Lavoro, Ultime news | 0 commenti

Si conferma la difficoltà strutturale dell’occupazione sul nostro territorio. n particolare, se il quadro di alcuni indicatori economici (fatturato, ordinativi…) segnala un accenno di inversione di tendenza, la stessa cosa non si può dire sul versante dei posti di lavoro: al 31 marzo 2014 risultano essere 26.535 le persone attivamente in cerca di lavoro registrate presso i Centri per l’Impiego della nostra Provincia, ai quali vanno aggiunti 7.768 lavoratori in mobilità.  Lo spiega Claudio Riso, della segreteria Cgil Modena, commentando i dati dell’Osservatorio sul Mercato del Lavoro della provincia di Modena presentati questa mattina.

Per completare la lettura di questo quadro è indispensabile evidenziare un ulteriore dato che riguarda l’utilizzo degli ammortizzatori sociali: ad oggi sono aperte 82 procedure di Cassa Integrazione Straordinaria, in altrettante aziende, per crisi aziendale o per procedure concorsuali, che coinvolgono 4.633 lavoratori. Si tratta di ulteriori posti di lavoro che rischiano di saltare se nelle aziende coinvolte non interverranno elementi nuovi che, evitandone la chiusura e la cessazione, possano permettere il proseguimento dell’attività.

“Ancora una volta  – prosegue Riso – ripetiamo che il combinato disposto del quadro che delineano questi dati e le analisi che prevedono un futuro ancora fortemente incerto, mettono pesantemente a rischio la tenuta sociale di un territorio che nel recente passato non ha mai conosciuto una situazione occupazionale così drammatica.

In assenza di politiche di investimento e di sviluppo, i deboli segnali di ripresa non si possono tradurre in una robusta ripresa occupazionale, che permetta di recuperare le migliaia di posti di lavoro persi dall’inizio della crisi ad oggi (oltre 22.000, secondo una nostra stima).

Non serve quindi l’ennesima riforma del mercato del lavoro che aumenterà la precarietà e non porterà un solo posto di lavoro in più: servono una riforma del sistema delle tutele e degli ammortizzatori sociali in senso universalistico (solo pochi giorni fa i sindacati si sono mobilitati per il rifinanziamento 2014 della cassa in deroga); servono politiche industriali e di crescita delle quali oggi non vediamo traccia, e investimenti pubblici e privati”.

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