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Mirandola, Spilamberto, Minerbio, quei tre pozzi di reiniezione troppo vicini all’epicentro

da | Apr 13, 2014 | Rapporto Ichese, speciale terremoto | 0 commenti

E’ Maria Rita D’Orsogna, docente di fisica alla California State University at Northridge, a reclamare l’attenzione sul fracking e sui pozzi di reiniezione (i pozzi in cui si iniettano i rifiuti del fracking), a porre la vexata questio del perchè non ci sia informazione sul tema.

Ecco le osservazioni del fisico.

Mirandola, Spilamberto, Minerbio sono tre pozzi di reiniezione molto vicini all’area dei terremoti. E’ possibile – si chiede D’Orsogna  – che abbiano in qualche modo acuito o partecipato ai terremoti o invece sono stati assolutamente innocui? E in generale, ricorda, in Emilia ci sono, più di 500 pozzi scavati di petrolio e di gas “normali”, di cui varie centinaia attivi, alcuni di questi vicinissimi al punto d’impatto.

mirandola“L’Italia e’ fragile – tutta – da nord a sud, e  – valuta il fisico – faremmo molto meglio a proteggere questo paese evitando di trivellare alla cieca, fracking o non fracking, o di fare stoccaggi sotterranei per il beneficio di multinazionali in cambio di dubbi vantaggi alla collettività e molti rischi.

Proteggere il territorio vale non solo per il petrolio, ma per la cementificazione selvaggia, i capannoni di Modena e le università dell’Aquila crollate perche’ costruite alla leggera, evitare di trasfomare i letti di fiumi e le coste marine in colate di cemento e cosi via.

Quando si prendono le scorciatorie, prima o poi se ne pagano le conseguenze, perche’ chi comanda non e’ lo speculatore di turno, ma la natura, con i suoi ritmi e le sue logiche. E anche se oggi ti pare di averla fatta franca, di avere risparmiato o speculato, alla fine lei ti presenta il conto senza guardare in faccia a nessuno.

Un’ultima riflessione:

“Alla fine resta la sola domanda: chi ci guadagna in tutto questo trivellare, stoccare, petrolizzare?

Nessuno di noi esseri normali.

In Emilia, ci sono stati morti, perdite ingenti, angoscia, paura, domande senza risposte in cambio di niente.

Magari il petrolio, i pozzi di reiniezione, lo stoccaggio del gas non c’entrano niente, ma e’ evidente che non puoi continuare a insultare madre natura e ad aspettarti che non ci siano mai conseguenze di nessun genere”.

Leggi l’intero intervento cliccando qui

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