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Errani torna in pubblico, e sul terremoto: “Si spenderanno fino a 12 miliardi”

da | Set 7, 2014 | In Primo Piano, Ricostruzione, Ultime news | 0 commenti

Ha glissato su tutte le domande dei giornalisti che gli chiedevano delle primarie, della lotta alla successione che si è aperta sulla poltrona che sta per lasciare, e si è dedicato a parlare solo di terremoto, tema della serata cui era stato invitato. Vasco Errani, presidente dimissionario della Regione Emilia-Romagna, è comparso ieri sera per la sua prima uscita pubblica dopo le dimissioni scegliendo la Festa del partito a Pontelagoscuro, nel ferrarese, dove Estense.com ha raccolto quel che aveva da dire sul terremoto.

Errani, riporta il cornista del quotidiano, “illustrando i tre fattori fondamentali che – a suo parere – hanno permesso all’Emilia Romagna di rialzarsi velocemente dopo la catastrofe che ha flagellato l’area: “E’ stata davvero importante la reazione delle persone, che non sono rimaste con le mani in mano e si sono subito adoperate per risollevare la situazione con valori di solidarietà e comunità. Subito dopo sono stati essenziali i sindaci, infatti ci si è subito rivolti a loro in quanto è necessario un importante lavoro di intermediazione verso i cittadini da parte di chi conosce veramente il territorio. Non si può agire astrattamente – ha proseguito il governatore uscente – Il terzo punto è stata la certezza di chiedere ciò di cui si ha diritto e non un euro di più.”

Errani – prosegue Estense.com – ha citato i fondi concessi dalla Commissione Europea, 563 milioni di euro, la cifra più consistente della storia, tutti certificati a monte all’Unione Europea, come invece non è successo in altri casi omologhi. “Oltre quattro miliardi e mezzo sono già stati spesi ma si arriverà a dodici e con queste risorse non solo si riparerà ma ci si rimetterà meglio della situazione pre-sisma”. Ha infine esposto l’esigenza di una legge che differenzi i livelli di gravità delle calamità ed i modi in cui venire in aiuto dei territori colpiti da esse: “Occorre una legge nazionale flessibile e delle norme intelligenti, non esiste un vestito che vada bene a tutti ed infine un sistema assicurativo garantito dallo Stato stesso”.

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