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Per la Provincia completato l’elenco dei grandi elettori

da | Set 6, 2014 | Elezioni | 0 commenti

Saranno 696 i grandi elettori, tutti i sindaci e i consiglieri comunali modenesi, che saranno chiamati a votare alle elezioni per il nuovo presidente della Provincia e dei componenti del Consiglio provinciale.

Le elezioni si svolgeranno sabato 4 ottobre, dalle ore 8 alle 20 nella sede della Provincia in viale Martiri della Libertà 34.

La Provincia ha completato in questi giorni gli elenchi degli aventi diritto al voto secondo quanto stabilito dalla legge di riforma dell’ente dell’aprile scorso.

L’elezione del presidente della Provincia – spiega una nota dell’ente – avviene sulla base della presentazione di candidature, sottoscritte da 105 aventi diritto al voto, mentre l’elezione del Consiglio provinciale avviene sulla base di liste composte da almeno sei candidati (massimo 12, quanti saranno i consiglieri provinciali) e devono essere sottoscritte da almeno 35 aventi diritto.

Le liste saranno presentate all’Ufficio elettorale costituito in Provincia, il 13 settembre (dalle ore 8 alle 20) e il 14 settembre dalle ore 8 alle ore 12.

Sono eleggibili alla carica di presidente, i sindaci e i consiglieri provinciali uscenti, mentre sono eleggibili alla carica di consigliere provinciale i sindaci, i consiglieri comunali e i consiglieri provinciali uscenti.

Il corpo elettorale provinciale di Modena è suddiviso in sei fasce demografiche al fine di proclamare gli eletti con il metodo del voto ponderato che assegna un peso diverso ai comuni  seconda del numero di abitanti; per ciascuna fascia, quindi, è prevista una scheda elettorale di colore diverso.

In base alla legge, alle Province restano le competenze sulla viabilità e trasporti, tutela e valorizzazione dell’ambiente, edilizia scolastica e pianificazione della rete scolastica, assistenza tecnico amministrativa agli enti locali, pianificazione territoriale e pari opportunità.

In settembre, inoltre, Governo e Regioni decideranno l’attribuzione agli altri enti delle funzioni che non rimarranno alle nuove Province e il Governo deve stabilire i criteri generali sui patrimoni, personale e risorse che devono essere trasferite.

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