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A Finale chiuse 102 imprese in pochi anni

da | Ott 6, 2014 | In Primo Piano, Finale Emilia, Economia | 0 commenti

LAPAMDal 2008 a oggi c’è stata a Finale Emilia una riduzione di 102 imprese – passate da 1673 a 1571 – pari al 6,1 per cento. In territorio finalese, le diminuzioni più significative si sono registrate nel commercio al dettaglio, in ambito agricolo, nella confezione di articoli di abbigliamento e nella fabbricazione di prodotti in metallo.

Sono i dati emersi dall’incontro di oggi tra il sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli e una delegazione di Lapam Confartigianato Imprese composta dal segretario della sezione di Finale Emilia, Paolo Malaguti e dai consiglieri Gianluca Di Michele e Gabriele Sedezzari. L’incontro è avvenuto nell’ambito della giornata di mobilitazione “La campana dell’ultimo giro – Mob Day” promossa da Lapam Confartigianato Imprese di Modena. Nel corso dell’incontro gli esponenti delle imprese hanno illustrato la difficile situazione in cui l’artigianato si trova a operare, sia a livello nazionale che in ambito territoriale, in particolare nelle comunità colpite dal sisma di maggio 2012.

Lapam Confartigianato Imprese ha poi avanzato alcune proposte concrete tese a ridurre il carico fiscale e impositivo e a snellire le procedure burocratiche a cui le aziende sono costrette a sottostare. “Sono perfettamente allineato con le richieste che Lapam avanza – dice il sindaco di Finale, Fernando Ferioli – purtroppo le nostre mani sono legate dalle norme che vengono definite a livello nazionale e gli spazi di manovra dell’amministrazione comunale sono piuttosto esigui, anche in seguito ai pesanti tagli degli ultimi anni, pari a oltre due milioni di euro. Non lasceremo comunque nulla d’intentato, per quanto ci sarà possibile, per cercare di facilitare l’attività degli imprenditori e alleviare le incombenze burocratiche e fiscali che gravano su di loro. In particolare, nella nostra città, faremo l’impossibile per rivitalizzare il centro storico e le attività imprenditoriali che vi trovano sede e vi operano, perché siamo convinti che solo rianimando quel cuore pulsante possiamo sperare di avere un futuro migliore”.

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