Nel corso dell’Assemblea dei sindaci modenesi, nuovo organo di governo della Provincia, che si è svolta lunedì 20 ottobre, il presidente Gian Carlo Muzzarelli ha presentato le deleghe ai consiglieri sui diversi settori di intervento: Maria Costi, vicepresidente, si occuperà di Bilancio, organizzazione, Europa e pari opportunità; Romano Canovi, agricoltura; Maino Benatti, infrastrutture, lavori pubblici, edilizia scolastica; Claudio Pistoni, politiche del lavoro, economia, attività produttive; Emilia Muratori, scuola, istruzione e formazione professionale; Stefano Reggianini, ambiente, programmazione e pianificazione territoriale; Francesca Silvestri, difesa del territorio, protezione civile, attività estrattive; Luisa Turci, innovazione istituzionale e tecnologica e patrimonio, mentre Muzzarelli seguirà la Polizia provinciale e venatoria.
L’Assemblea ha discusso e approvato anche un documento, proposto dal Consiglio, sul riparto, in via provvisoria in vista del nuovo Statuto che sarà approvato entro il 2014, delle competenze della vecchia giunta che non esiste più. Un atto che Muzzarelli ha giudicato «indispensabile per far funzionare da subito l’ente, mettendolo nelle condizioni di sbloccare le pratiche ferme».
In base al documento il Consiglio, quale organo di indirizzo e controllo, continua a svolgere le competenze assegnate dal testo unico degli enti locali, alle quali se ne aggiungono altre, in passato di competenza della giunta, come il bilancio di previsione e il consuntivo, il programma degli investimenti, la programmazione finanziaria, la tassazione, la pianificazione dell’ambiente e l’uso del territorio, i rapporti con altri enti pubblici e privati. Il presidente assume la competenza generale residuale della vecchia giunta. In Assemblea la proposta è stata approvata con il voto contrario del sindaco di Savignano Germano Caroli e del sindaco di Vignola Mauro Smeraldi i quali hanno criticato «l’eccessiva concentrazione di competenze in capo al presidente». A favore il sindaco di Riolunato Daniela Contri la quale, tuttavia, ha voluto evidenziare «perplessità ma occorre operare da subito», giudizio condiviso anche Luciano Mazza, sindaco di Montese che invece si è astenuto.