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Sabattini presidente della Sassuolo-Campogalliano. “Rottamato”, il giudizio di Laer

da | Ott 21, 2014 | Ultime news | 0 commenti

“Il PD gioca a nascondino fra finte rottamazioni e distruzione del territorio. Con l’aggravante dello sperpero di risorse economiche pubbliche”. Questo è il giudizio sulla notizia che l‘ex presidente della Provincia di Modena, Emilio Sabattini, è stato nominato alla guida di Autostrada Campogalliano-Sassuolo spa, società “di scopo” per la realizzazione di un’opera di cui si dibatte da diversi anni, che presenta l’Altra Emilia-Romagna, la lista di sinistra in corsa per le regionali del 23 novembre, contesta ritenendola inutile e profondamente dannosa sul lato ambientale.

“Per prima cosa però balza agli occhi, ancora una volta, l’evidente conflitto di interessi di questa scelta, perfettamente in linea con la cosiddetta “rottamazione” renziana, che in realtà altro non è che un metodo per ricollocare vecchi amministratori PD in altre sedi ed altri incarichi. Si tratta  – spiega una nota del partito – di una scelta che mina alla radice la credibilità di un partito i cui amministratori, appena dismessi, vengono posti alla guida di soggetti “pubblico-privati” che puntano a realizzare profitti a scapito dei territori che, da amministratori, avrebbero dovuto tutelare e valorizzare.
Crediamo non sia più il caso di parlare di coincidenze, se gli ex presidenti della Provincia di Modena, dopo aver avuto rapporti diretti con Autobrennero, una volta terminata la loro esperienza nell’ente pubblico finiscano per lavorare per essa: il predecessore di Sabattini, Graziano Pattuzzi, attualmente è alla guida di Autostrada Cispadana spa.
Al di là di questa rottamazione “pro domo PD”, entrando nel merito del progetto, siamo convinti che la bretella autostradale Campogallino – Sassuolo sia un’opera devastante per il territorio ed un nuovo pretesto per sperperare denaro pubblico, che non serva alla viabilità essendo un inutile doppione dell’attuale superstrada che collega Modena al polo ceramico in appena 15 muniti. I problemi di viabilità nel comparto sono legati non al traffico in entrata ed uscita dal distretto, ma alla logistica ed alla distribuzione, sui quali poco o nulla agirà la bretella. Infine, vale la pena fare presente che il collegamento con Sassuolo avrà un impatto ambientale devastante: correrà sulla riva destra del Secchia ad una distanza dal fiume di 150-400 metri, in un contesto estremamente delicato sotto il profilo idrogeologico intercettando i corsi d’acqua e sottraendo al fiume importanti aree di esondazione.
Ribadiamo la nostra posizione: ci si limiti al primo stralcio, per collegare la rete autostradale al nuovo scalo merci ferroviario. Questa è l’unica opera che davvero può servire ai modenesi e favorire l’intermodalità nel trasporto merci (connettendo efficacemente gomma e ferro). Il resto è solo una anacronistica concessione alla lobby dell’asfalto e a chi gestirà il cantiere. Terminato il cantiere a noi cittadini resterà un territorio deturpato ed alterato, e quindi più povero”.

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