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“Allarme criminalità: ristabilire la sicurezza o si perde coesione sociale”, avvertono i commercianti

da | Dic 18, 2014 | In Primo Piano, Ultime news | 0 commenti

“A metterli insieme non ci si crede – attacca Mauro Salvatori, presidente Confesercenti per l’area di Modena – un crescendo di episodi criminosi che fanno già parlare di ‘dicembre nero’ e che, seppur disgiunti tra loro, alimentano non poco sconcerto e preoccupazione per lo stato di  ‘non sicurezza’  in cui versa la città. Una serie di fatti gravi – dalla bomba contro l’agenzia interinale, alla varie rapine, assalti e furti ad esercizi commerciali, abitazioni e persone (da ultimo a Maria Vittoria Severi) – a cui si s’aggiungono i dati dell’osservatorio legalità di Unioncamere relativi all’attività della criminalità organizzata sul territorio regionale. Modena risulta tra le città della regione più permeabili agli attacchi delle organizzazioni mafiose. A testimoniarlo il fiorente commercio di prodotti contraffatti, altra via preferita delle mafie per insediarsi e consolidare il radicamento nei territori.”

“Criminalità comune ed organizzata rischiano gravemente di minare la coesione sociale del territorio modenese e di inquinarne il tessuto economico; se non debitamente affrontate inoltre, sia in termini di analisi che di interventi operativi, anche di rappresentare un serio ed insormontabile ostacolo alla ripresa economica della provincia – continua Salvatori – L’errore da evitare nel modo più assoluto è quindi quello di sottovalutare i fenomeni criminogeni, fin qui manifestatisi, di tutti i tipi. Pena, la perdita del bene più prezioso: ovvero quella coesione sociale che è ancora emblema della realtà modenese e che potrà essere il punto di ripartenza per il suo rilancio. Per questo la sicurezza non solo è importante, ma va garantita e preservata. A maggior ragione con le nuove sfide che andranno a profilarsi tra cui appunto l’EXPO’ 2015.”

“Un’occasione imperdibile per il presente, ma ancor di più per il futuro della vocazione turistica della città. Ragione che dovrebbe quindi indurre ad intervenire celermente per rendere maggiormente sicuro il territorio e poi diffondere la percezione di sicurezza. Occorrerà dunque fare il possibile, in termini di intelligence, prevenzione e repressione, a tal senso, per una città non solo più sicura, ma pure svincolata dal malessere criminale. Un’operazione che chiama in causa anzitutto chi ha la responsabilità del governo del territorio: e cioè le Istituzioni, sia locali che nazionali. Agli amministratori locali chiediamo più coraggio e più fermezza nel contrastare per quanto di loro competenza, il dilagare della criminalità spicciola e la penetrazione di quella organizzata; allo Stato, una politica della sicurezza certa che vada anche al di là della sola buona volontà. Una politica all’altezza delle sfide che un territorio oggi inquinato dal crimine, compreso quello mafioso, come il nostro richiede. Infine a cittadini ed imprenditori, chiediamo  un sussulto di senso civico: da un lato, denunciare gli episodi criminosi di cui si ha conoscenza, dall’altro una cesura netta con quelle realtà verso cui si nutre il sospetto di inquinamento mafioso. Le Associazioni economiche, tra cui la nostra, saranno come sempre al fianco delle realtà imprenditoriali oneste, senza però mai smettere di denunciare degrado ed insicurezza. Per la ragione che quando c’è assuefazione, rassegnazione e tutto passa sotto silenzio, la criminalità vince”, conclude Salvatori.

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