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San Felice, l’amianto al centro del primo Consiglio post-Aemilia

da | Feb 15, 2015 | San Felice sul Panaro | 0 commenti

Dopo l’appuntamento della scorsa settimana a Finale, venerdì si è svolto a San Felice il primo Consiglio comunale dopo l’operazione Aemilia, un Consiglio che ha visto una nutrita partecipazione di cittadini e che ha avuto come punto di discussione principale, abbastanza prevedibilmente, la questione amianto.

Il cumulo di amianto presente a San Felice

Il cumulo di amianto presente a San Felice

Nella seduta sono stati quattro i documenti presentati congiuntamente – due ordini del giorno, una mozione e un’interpellanza – e votati all’unanimità dalle tre liste: quella di maggioranza ‘Insieme per S.Felice’ e quelle di opposizione ‘SanFeliciani per ReAgire’ e ‘San Felice in Movimento’. Nei primi due, una mozione e un’interpellanza, prima si sono ripercorse tutte le tappe della vicenda amianto, con la richiesta a Provincia, Regione, Governo e ministeri competenti (Ambiente e Salute) di farsi carico della bonifica dei tre siti contaminati su territorio comunale, quindi si è chiesto lo stato dei siti, che attualmente – almeno stando alle comunicazioni di Provincia, Regione, Arpa e Ausl – sarebbero in sicurezza. Va ricordato che nei giorni scorsi la Provincia aveva bloccato l’iter che riguardava l’autorizzazione allo stoccaggio di rifiuti inerti contaminati da cemento-amianto, presenti nell’area dello stabilimento della ditta Bianchini a San Felice, il cosiddetto “sepolcro” che con tutta probabilità, senza l’inchiesta Aemilia, non sarebbe mai stato bloccato. Riguardo a quest’ultimo aspetto, poi, l’Amministrazione ha sostenuto che, dopo la prima denuncia alla Procura della Repubblica effettuata il 2 ottobre 2012 relativa al ritrovamento di frammenti di amianto nell’ex campo della protezione civile a San Biagio, nessun appalto è stato più affidato alla Bianchini Costruzioni.

Tutto il Consiglio Comunale ha poi condiviso la richiesta di mantenere aperto l’ufficio postale di Rivara, che rientra nel piano di chiusure annunciato da Poste Italiane a fine gennaio. Infine il Consiglio ha chiesto l’avvio dell’iter per l’adozione della Carta di Pisa, codice etico destinato agli enti e agli amministratori locali, in materia di trasparenza e legalità nella pubblica amministrazione.

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