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Burana, attivato il servizio antibrina

da | Apr 2, 2015 | Agricoltura | 0 commenti

Per limitare i futuri danni da gelate, il Consorzio di Burana ha attivato il servizio antibrina: il servizio si propone di proteggere le colture agricole pregiate, spesso danneggiate da improvvisi abbassamenti della temperatura. A farne le spese sono principalmente le gemme ed i fiori delle coltivazioni frutticole di pregio, in particolare i pereti.

Una serra a Sermide

Una serra a Sermide

Il servizio antibrina prevede l’invaso parziale anticipato della rete dei canali e quindi l’attivazione di alcuni impianti pluvirrigui, come il Concordia Sud – che preleva dal canale Diversivo per servire i comuni di Mirandola, Cavezzo e San Possidonio – che distribuiscono acqua in pressione attraverso tubazioni sotterranee. Questo consente ai coltivatori di attivare l’impiantistica aziendale predisposta per proteggere le piante attraverso la tecnica dell’irrigazione antibrina.

La tecnica si basa sul principio di proteggere i fiori e le gemme dall’eccessivo abbassamento della temperatura, mantenendoli a livelli non inferiori ai -2 gradi: in pratica, quando l’acqua spruzzata sopra la pianta gela, questa rilascia calore e ciò permette di creare una coltre protettiva termica che impedisce o riduce fortemente i danni provocati dal gelo. Le condizioni per le brinate si verificano prevalentemente all’alba, quando la perdita di calore per irraggiamento determina un progressivo raffreddamento dell’aria: un fenomeno ormai noto ai produttori che ogni anno, sempre più numerosi, chiedono che venga attivato questo servizio.

 “È sempre meno netto il confine tra stagione irrigua e di scolo: già il sistema di bonifica dei canali è promiscuo, il che significa che deve svolgere sia funzione di allontanamento delle acque sia di distribuzione idrica, a seconda della stagione e delle condizioni meteorologiche – afferma il Presidente Francesco Vincenzi. “Piogge intense e periodi siccitosi si alternano con frequenza repentina, per cui le due facce della bonifica, scolo e irrigazione, si alternano in un equilibrio sempre più complesso. Ma anche le esigenze sono diventate via via molteplici: da diversi anni, in deroga alla stagione irrigua ordinaria, teniamo parzialmente invasata la rete dei canali con le sole colatizie anche in inverno per garantire l’irrigazione anticipata anche alle primizie e a tutti i prodotti in serra.  Questo perché conosciamo le problematiche che affronta il mondo agricolo oggi nel far fronte a fenomeni meteo-climatici difficili, spesso improvvisi, a frequenti e intensi sbalzi nelle temperature, e nel soddisfare un mercato di giorno in giorno più esigente, per cui siamo consapevoli che offrire tempi di irrigazione dilatati, o un efficiente servizio antibrina sia vitale.”

Il direttore del Consorzio di Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi, aggiunge: “la sicurezza resta naturalmente la priorità, da ottobre infatti le manovre di scolo mantengono, quando possibile, solo il deflusso minimo vitale nei canali di bonifica, i quali si preparano ad accogliere le precipitazioni del periodo autunnale-invernale. Ciò non esclude però che, con la massima accortezza e con le opportune manovre idrauliche, non si possano trattenere le sole acque di pioggia utili a valorizzare al massimo il potenziale produttivo del nostro territorio che vanta eccellenze conosciute e apprezzate in tutto il mondo.“

Modena, 2 aprile 2015

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