“Quali le iniziative, alla luce delle attuali richieste di ricerche per l’estrazione di idrocarburi sul nostro territorio, al fine di scongiurare danni ambientali?”. E “per quali ragioni la Regione Emilia-Romagna non si è associata alle altre sette Regioni che hanno presentato ricorso per impugnare gli articoli 37 e 38 della Legge 166/2014?”. A chiederlo, in una interrogazione alla Giunta riportata in una nota, è Alan Fabbri (Ln).
“Lo scorso 10 gennaio- sottolinea il consigliere- è scaduto il termine per impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge 166/2014, la conversione del decreto ‘Sblocca Italia’, solo sette Regioni su 20, e tra queste non c’è l’Emilia-Romagna, ne hanno impugnato gli articoli 37 e 38: articoli che sollevano dall’obbligo per i soggetti che intendono effettuare ricerche di idrocarburi di richiedere il permesso a Regioni e Comuni, ma solo al ministero attraverso una procedura che deve concludersi entro 180 giorni, un periodo di tempo che rende impossibile ogni verifica di affidabilità ambientale”.
“Le attuali richieste per nuove ricerche di idrocarburi- conclude Fabbri- rischiano di arrecare seri danni ambientali ai nostri territori”. E “stando al sito internet dell’Unmig (sezione del sito del ministero dello Sviluppo economico) sarebbero circa una cinquantina le richieste giacenti per nuove ricerche”.