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San Felice, Finale, Cavezzo: Comuni nei guai dopo il sisma

da | Set 30, 2015 | In Primo Piano, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Cavezzo, Ricostruzione | 0 commenti

A San Felice sindaco e  capo ufficio tecnico del Comune risulterebbero iscritti nel registro degli indagati per la morte di tre persone alle Meta, la fabbrica dove il 29 maggio 2012 il terremoto causò il crollo della struttura. A Finale i guai con la giustizia riguardano appalti assegnati per la ricostruzione, mentre a Cavezzo ci sono quattro rinvii a giudizio- tra cui uno all’ex sindaco – per l’ordine di abbattimento di un edificio.

E la prima a difendere l’operato dei sindaci è la segretaria provinciale del Partito Democratico, Lucia Bursi, che scrive in una nota:

Leggo, in questi giorni, sui media locali di indagini, accertamenti, e relative polemiche, che riguardano alcuni dei sindaci dell’area colpita dal terremoto del 2012. L’auspicio, come sempre, è che gli organi deputati a svolgere indagini e approfondimenti possano lavorare con serenità e celerità per fare chiarezza su ogni situazione che possa ingenerare dubbi o sospetti. Al di là della specificità di ogni singola indagine e relativo contesto, quello che vorrei, però, ricordare a tutti è il grande impegno, il coraggio e il sacrificio, anche personale e familiare, con cui i nostri amministratori hanno lavorato, soprattutto nei giorni drammatici dell’emergenza post-terremoto. Operarono in uno scenario di urgenza pressante e di necessita, in assenza di un quadro normativo nazionale certo. Si dovettero fare carico di decisioni non procrastinabili e che imponevano risposte immediate. In tale situazione può pure essere che alcune decisioni siano state prese in fretta e, qualche volta, sull’onda dell’emotività, ma sempre, ne sono convinta, con l’obiettivo di essere di aiuto e supporto a un territorio ferito e a una comunità sconvolta. A posteriori siamo tutti capaci di fare valutazioni forse più adeguate, ma allora i sindaci seppero rispondere con i fatti e il lavoro al fianco delle loro comunità, lavoro, peraltro, riconosciuto dalle stesse comunità alle ultime amministrative”.

 

 

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